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Inchiesta sulla cinotecnia

La cinotecnia in Italia è stata elaborata in termini letterari da pochi autori ed usufruita da non molti di più lettori, soprattutto quelli interessati alla materia per ragioni di preparazione agli esami da giudice ENCI.

 

Gli studiosi italiani di cinotecnia in totale tra Maestri (coloro che hanno scritto) ed Allievi (coloro che hanno letto) sono pertanto rappresentanti di una nicchia di settore in numero rimasto sempre esiguo, pur lungo i vari decenni trascorsi da una cinofilia ufficiale che viceversa nella globalità ha raggiunto quantitativi talvolta impressionanti perfino in Italia, anche se notoriamente mai ai livelli numerici degli altri paesi cinofilmente più progrediti.

 

Se pertanto due più due fa quattro, significa semplicemente che nonostante sia stata sostenuta l’esistenza di una scuola cinotecnica italiana, alla realtà dei fatti, ovvero dei numeri, ciò non corrisponde effettivamente, perché in fondo in Italia manca una tradizione letteraria in proposito.

 

Una tradizione avrebbe infatti dovuto procedere periodicamente ad una produzione letteraria di testi cinotecnici, mentre invece in Italia solo saltuariamente v’è stata la pubblicazione di libri sull’argomento. Si sono conseguentemente verificati dei vuoti editoriali ed è specialmente mancato il continuo aggiornamento al passo con gli sviluppi tecnici e scientifici avvenuti in campo zoognostico, al punto che l’intera classe giudicante si è preparata sugli stessi testi didattici dagli anni Cinquanta fino ai nostri giorni, con ben poche eccezioni.

 

Le novità nel settore di nicchia dell’editoria cinotecnica vanno pertanto evidenziate allorquando si presenta la fortunata possibilità di avere a disposizione ulteriori opere che arricchiscono l’aspetto culturale attraverso studi sul cane di elevato spessore tecnico, aggiornati con le più recenti acquisizioni scientifiche internazionali.

 

Lo facciamo in questo libro in cui con la formula dell’intervista da parte dell’editore Antonio Crepaldi all’autore Mario Canton si sottopone all’attenzione dei lettori cinofili un’anteprima dei contenuti di un’opera cinotecnica che andrà ad aggiornare una materia richiedente il massimo impegno di ricerca e studio.

 

Questo libro-intervista riporta in proposito molte domande ed altrettante risposte sui diversi aspetti della cinotecnia, per mettere il lettore nelle condizioni di farsi un’idea argomentata sulla situazione pionieristica della materia, nonché sulle condizioni in cui è giunta ad oggi e sulle prospettive di quanto potrà avvenire.

 

Si comincia così dal passato, poiché bisogna innanzitutto rendere omaggio ai pionieri che in un periodo molto più difficile di quello attuale relativamente agli studi sul cane hanno saputo impostare un’offerta didattica sulla cinognostica che tracciò un percorso andato ben oltre i tempi sostenuti.

 

L’intervista passa poi al presente per tastare una situazione contemporanea ancora non delineata sotto l’aspetto dell’approfondimento cinotecnico, in quanto purtroppo privo di una linea-guida necessaria per sistemare molte questioni rimaste in sospeso dal passato.

 

L’inchiesta sulla cinotecnia affrontata in questo libro si conclude infine in prospettiva futura, considerando d’altronde che i lettori cinofili potranno usufruire proprio dell’opera omnia che Mario Canton come autore ed Antonio Crepaldi come editore si accingono a pubblicare.

 

Resta pur vero che Mario Canton ha già pubblicato nel 2004 la prima edizione del primo volume di Cani e Razze Canine (Struttura, conformazione e movimento – Questioni di cinotecnia morfologico-funzionale), ma è altrettanto vero che con la seconda edizione riveduta e corretta dello stesso volume, più il secondo volume (Struttura e conformazione – Questioni di cinotecnia morfostrutturale e morfotipologica), oltre al terzo volume con le Appendici (Tavole anatomiche, Bibliografia e altre fonti, Indici delle tavole illustrative, Indici analitici), perciò con una trilogia senza precedenti, l’autore completa la sua opera di ricercatore bibliografico e di studioso cinotecnico mettendo a disposizione un testo di approfondimento più unico che raro.

 

L’opera cinotecnica omnia di Mario Canton raccoglie infatti il summa di tanta ricerca e studio, peraltro non condizionata da fattori estranei alla letteratura, poiché l’autore essendo quanto di più lontano dalla cinofilia ufficiale ha agito nella stesura del testo in totale autonomia. Mario Canton è appunto uno studioso cinotecnico indipendente e come tale ha composto la sua opera letteraria, senza problemi di corrispondere a qualcosa di preesistente e condizionante. Si deduce il suo atteggiamento autonomo nell’intervista che stiamo presentando e che il lettore può seguire domanda dopo domanda, ovvero risposta dopo risposta.

 

L’insieme dell’intervista offre non solo la panoramica della cinotecnia tra passato, presente e futuro, ma anche la possibilità di capire come lo studioso che ha davvero aggiornato la materia in lingua italiana concepisca il mondo cinofilo che ci circonda dal punto di vista tecnico e scientifico, oltre che bibliografico.

 

Le domande rivolte a Mario Canton sono molte e varie, per cui è possibile sapere da un autore che ha dedicato decenni alla ricerca ed allo studio in campo cinotecnico quanto di più preciso esiste sull’argomento in versione bibliografica.

 

Questo libro-intervista riporta infatti un dialogo chiarificatore obbligato per affrontare l’imminente lettura dell’opera di Mario Canton che segnerà una svolta decisiva per lo sviluppo degli studi sul cane finalmente anche in Italia.

 

 

ISBN 978-88-96635-05-6

 

Breve sommario dei contenuti

  • – Ringraziamenti
  • – Profilo degli autori
  • – Profilo dell’intervistato
  • – Profilo dell’intervistatore
  • – Presentazione
  • – Introduzione
  • – Cinotecnia del passato
  • – Cinotecnia del presente
  • – Cinotecnia del futuro
  • – Prospettiva degli studi sul cane

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