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Testi classici della Cinologia n. 18
Take them round, please di Tom Horner

  13 luglio 2020 Banner Horner

L’autore e l’opera

Proseguendo con questa rubrica estemporanea sulle opere di cinologia considerate dei «classici» della letteratura di genere parlerò qui di «Take them round, please. The Art od Judging Dogs» di Tom Horner, un testo molto diffuso nel mondo delle esposizioni britanniche e forse uno dei più conosciuti anche all’estero sulle tecniche di giudizio nelle esposizioni.

 

Tom Horner (1916-2006) è stato un famoso allevatore di Bull Terrier e giudice allrounder britannico nella seconda metà del secolo scorso. Scriveva spesso articoli per Dog World (nella famosa rubrica «It seems to me») e giudicava spesso fuori dalla Gran Bretagna, specialmente come specialista di Terrier. L’apice della sua carriera è stata giudicare il BIS a Crufts nel 1993. Nel 1937 divenne direttore dell’allevamento Ormandy, fondato poco prima da Raymond Oppenheimer, giocando un ruolo importante nei primi trionfi di questo eccezionale allevamento. Nella sua carriera si è distinto come allevatore/espositore, giudice, giornalista, autore, consigliere di club di razza e membro del comitato del Kennel Club.

 

L’opera è uscita in due edizioni: quella più famosa in assoluto nel 1975 e una seconda edizione nel 1984 (ma in realtà si tratta di una semplice ristampa da parte di altro editore – Dalsetter Design – anche se c’è qualche pagina in più, ma solo per una differente distribuzione dei contenuti). Consta di 166 pagine, con varie illustrazioni, e fu editata da David & Charles di Newton Abbot. Nel frontespizio si possono vedere le copertine dell’opera oltre che di altre sue monografie molto diffuse sul Bull Terrier e una foto di Horner da giovane con uno dei suoi famosi Bull (Silverstar al Regent Trophy, 1940).

 

I contenuti

 

Qui di seguito una sintesi dell’indice sistematico dei contenuti.

 

 

Considerazioni finali

 

Vorrei ricordarlo con questa sua frase, tratta proprio da «Take them round …»: «Quando giudicate i cani non dovete farvi influenzare da alcuna considerazione, se non dal merito relativo dei cani che avete di fronte. Avete un solo dovere: giudicare i cani. Dimenticate i conduttori e dimenticate ciò che i cani hanno vinto in precedenza. Mettete i cani nell’ordine in cui pensate che dovrebbero stare, non importa se il vincitore appartiene al vostro migliore amico o al vostro peggior nemico. Ignorate il fatto che avete vinto con giudice uno degli espositori la scorsa settimana e che un altro giudicherà alla prossima manifestazione. Siate del tutto egoisti – fate come vi pare e giudicate semplicemente i cani e salvaguardate la vostra reputazione. Questo è l’unico modo per ottenere il rispetto dei vostri pari».

 

Per chi ha intenzione di giudicare i cani, una piena comprensione dello standard della razza è un punto essenziale. Il giudice non deve solo sapere cosa dice effettivamente lo standard, ma deve anche comprenderne le implicazioni. È stato proprio Tom Horner che ha paragonato gli standard di razza a una preghiera. Diceva che anche un bambino può memorizzare una preghiera, ma ci vuole un’intera vita per capire appieno il suo vero significato. E così è con gli standard di razza. Il tempo, l’esperienza e l’apprendimento attraverso i propri errori insegnano al buon giudice che c’è molto di più in uno standard di razza rispetto alla parola stampata.

 

[Canton, Mario. Guida alle Fonti in Cinotecnia. Porto Viro: Antonio Crepaldi Editore, 2011 – Canton, Mario. Cinognostica classica. Porto Viro: Antonio Crepaldi Editore, 2017]

 

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Saluti a tutti e a rileggerci presto.