Multum in parvo

  22 gennaio 2020

Prosegue l’attività di «compressione dati» dell’ultimo libro che sto scrivendo. Volevo chiamare questo post «La grande asciugatura». Poi ho pensato che fosse più adatto «La grande pressa» : infine ho pensato che stavo producendo molte cose in poco spazio, per cui il motto latino mi pareva più adeguato. Anche il sonetto vittoriano nell’immagine di testa rende bene la sensazione che si prova lavorandoci su.

 

Come alcuni sapranno (e, se altri vogliono sapere, basta andare qui e qui) sto tentando di realizzare un manuale (si fa per dire) di cinognostica un po’ più aggiornato e completo delle pubblicazioni quello che si vedono in giro in Italia.

 

Il problema è che l’editore mi ha suggerito di non andare oltre le 800 pagine, perché altrimenti ci sono problemi di rilegatura.

 

Perciò, da alcuni giorni sto rieditando il tutto su un formato nuovo (una cosa a metà strada tra l’A4 e l’A5); l’impresa non è delle più agevoli perché assomiglia sempre di più ad una caccia al «ritorno a capo» e di un «duello all’ultimo spazio».

 

Le prospettive sembrano incoraggianti, perché grazie ad una serie di modifiche (titoli, interlinea, tipo di font, dimensione dei caratteri, margini, formato pagina, intestazioni, indentazioni, ecc. ecc.) sembra si vadano risparmiando pagine (con un conseguente affollamento dei contenuti, ma è il prezzo da pagare),

 

Per rimediare all’affollamento (dei contenuti), cerco di mantenermi il più schematico possibile con ampio uso di illustrazioni, grafici, tabelle, elenchi e un nuovo software per la notazione scientifica che sta dando i suoi frutti.

 

Per il momento navigo intorno alle 350 pagine sistemate. Dovrei arrivare intorno alle 800 o poco più, a lavoro finito. Speriamo di farcela e che il gioco valga la candela.