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Memoria di un incubo – Tre

  21 gennaio 2020 Ransom3

PC bloccatoL’epilogo. Le puntate precedenti qui: 1 e 2.

 

 

Storia di una notte in bianco (3)
(ormai più notti) … e, spero, che sia l’ultima puntata
Novembre 2015
(Pubblicato originariamente sul gruppo IDAC in Facebook)

 

Come già mi ha scritto qualcuno nei messaggi, c’è ampio materiale per scrivere una sceneggiatura e venderla a CSI.

 

Eravamo rimasti fermi al fatto che bisognava pagare. Il problema era in che modo, visto che i gentili banditi volevano il pagamento in bitcoin, cosa per me impossibile, ed entro una certa data pena il raddoppio del riscatto.

 

Non ci crederete ma c’è gente che (previo ulteriore esborso) gestiscono queste operazioni.

 

I pagamenti devono essere fatti entro determinati periodi di tempo altrimenti la quotazione sballa e la validità del pagamento va a farsi benedire. Oltretutto bisogna stare attenti che chi controlla gli accrediti non si impossessi degli stessi per farci i suoi di pagamenti.

 

Comunque incrociando le dita, correndo come un matto e con un po’ di c… riesco a fare il pagamento in tempo, ovviando alla sempre presente coda allo sportello (siamo sempre in Italia, eh).

 

Il versamento ai gentili aguzzini viene effettuato a tre minuti dalla scadenza e quindi inizia il periodo di rosolatura. Non resta che aspettare che “i russi”, come definiti dall’intermediario, si accorgano del pagamento.

 

Finalmente mi avvisano che su apposito sito ultracriptato, anonimo, rimbalzato tra mille milla server e leggibile solo con determinati software è disponibile per lo scarico il decrittatore.

 

Scarico il software e … panico! … serve una chiave per avviarlo.

 

Riesumo la chiave dai file cancellati in precedenza (altra botta di c…) e avvio il tutto.

 

Dopo due ore di elaborazione tento di aprire alcuni file a caso: o non si aprono o danno errore per file corrotto o (nel caso di .txt) hanno un contenuto in lingua cinese.

 

Sconforto totale.

 

Il guru suggerisce di spegnere o, meglio, disinstallare l’antivirus.

 

Fatto. Altra elaborazione, stesso risultato.

 

Il guru dice di disinstallare lo spyware.

 

Fatto. Altra elaborazione, stesso risultato.

 

Il guru si incazza e dice che non è possibile.

 

Gli mando 4-5 file in formato vario (jpg, doc, xls, pdf, txt) e il guru ci si mette di buzzo buono perché ne va del suo buon nome.

 

Affranto me ne vado a letto, cercando di rassegnarmi all’idea che non vedrò mai più i miei vent’anni di lavoro.

 

Quasi me lo sentissi metto il cellulare sul comodino.

 

Verso mezzanotte arriva un sms che dice: “Ti ho spedito un’e-mail”.

 

Mi alzo, apro con molta cautela (devo andare su Internet senza antivirus e spyware attivi) la webmail (il browser della posta non ha più funzionato dal momento dell’infezione).

 

L’e-mail dice: “Trovato!” segue una sfilza di lettere e numeri 4-5 volte più lungo della chiave che avevo inserito copiandola dall’editto dei gentili banditi.

 

Lancio la decrittazione … miracolosamente sembra andare tutto a posto.

 

Apro decine di file di vario formato. Nessun problema nell’apertura e nello scorrimento.

 

A quanto pare ce l’abbiamo fatta. Mando un sms di ammirazione e ringraziamenti al guru, anticipandogli una telefonata il giorno dopo per avere direttive su come comportarmi con il PC una volta recuperati i dati.

 

Lui mi risponde impassibile con un: “Buona notte, ci sentiamo domani” come se avesse semplicemente finito di buttare giù un sorso d’acqua.

 

Ormai è l’una e mezza di notte e io non riesco più a dormire per la felicità di aver recuperato il mio mondo, per cui penso: “Perché non ci scrivo su qualcosa?”.

 

Ciao a tutti e grazie per tutta la vicinanza e l’affettuosa compartecipazione.

 

‘notte a tutti.

 

[segue ./..]