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Memoria di un incubo – Uno

  19 gennaio 2020 Ransom1

PC bloccatoÈ passato un bel po’ di tempo (qualche anno ormai) da allora, ma quando ci penso mi prende ancora il panico. Questa è la storia di una vicenda realmente accaduta e di come la raccontai in più riprese su Facebook.

 

 

Storia di una notte in bianco (1)
Novembre 2015
(Pubblicato originariamente sul gruppo IDAC in Facebook)

 

No, non è che sono uscito a cena con una donna piacente e abbiamo «solo» chiacchierato. La notte insonne l’ho passata nel disperato tentativo di recuperare i miei dati dagli hard disk esterni del PC che contengono i materiali di (più o meno) vent’anni di lavoro (sic!).

 

Un bel trojan (di nome e di fatto) si è installato – non ho ancora capito come – sul disco fisso del mio PC e mi ha criptato tutti i file/dati di una vita di lavoro (6Tb x 3HD = 18 TB di dati!!!).

 

Sono praticamente alla preistoria dell’utilizzo della strumentazione informatica (i primi file erano del 1994).

 

La crittografia è una RSA-2048 (quella delle firme digitali, per capirsi) impossibile da togliere se non con lo specifico decrittatore, come hanno fatto gentilmente in modo di informarmi i miei assalitori, mediante un file di avviso, infilato in ogni directory processata, nel quale mi si chiede senza mezzi termini: “O la borsa, o la vita! Per la modica cifra di 1,6 bitcoin (sì, perché non vogliono valuta reale e il versamento deve essere anonimo) da pagarsi entro 7 giorni, pena il raddoppio del prezzo di riscatto, avrei avuto la possibilità di avere il file di decrittazione, che mi avrebbe consentito di tornare in possesso dei miei stessi file.

 

1,6 bitcoin sono 500 dollari e dovevo anche aprire un conto corrente in bitcoin cosa che mi è stata – per fortuna – impedita prima dalle specifiche di autenticazione e poi dall’FBI che al primo tentativo di individuare il beneficiario ha fermato tutto facendomi sapere che è illegale versare soldi alla criminalità organizzata (evidentemente i miei aguzzini sono gente nota nel giro).

 

Ormai sull’orlo del suicidio, mi hanno fatto conoscere un tecnico esperto di problemi di sicurezza informatica che “forse” riesce a togliermi dalle peste. Non dormo da 36 ore e forse e bene che me ne vada a letto, se non altro la stanchezza dovrebbe prevalere sull’ansia.

 

Intanto le cose procedono e io non posso farci niente e devo solo aspettare il responso.

 

Grazie per lo sfogo.

 

A rileggerci e saluti a tutti.

 

[segue./..]