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Distillato di Cinologia n. 38
Carnivori e cani domestici

  5 maggio 2020 Banner origine cani domestici

Distillato cinologiaCarnivori e cani domestici

Una «pillola» di Biologia e, più precisamente, di Evoluzione. Sul tema dell’evoluzione dei cani domestici.

Carnivori

La ricerca del cibo è probabilmente il principale stimolo che governa l’adattamento meccanico dei carnivori.

 

I felini si sono adattati all’agguato e alla cattura delle loro prede mediante balzi e brevi scatti. Dal momento che il mezzo salto (half bound) fornisce una forte velocità iniziale, i felini hanno sviluppato quasi esclusivamente quella andatura. In spazi aperti dove l’agguato è impraticabile, il ghepardo usa il mezzo salto nelle sue andature più lente e quindi passa al galoppo rotatorio del Grey­hound quando la velocità aumenta.

 

I canidi selvaggi si sono adattati a localizzare la preda principalmente per l’odore e la traccia; per catturare la preda si servono della resistenza o dell’azione di gruppo piuttosto che di una rapida esplosione di velocità. Il galoppo rotatorio è più efficiente per la resistenza del mezzo salto e il cane lo usa.

 

Ciò non significa che felini e canidi non possano usare i metodi che di preferenza usa l’altro gruppo ma solo che ciascun gruppo è meglio adattato nella sua particolare specialità rispetto all’altro.

 

Con lo studio di un cane selvatico possiamo osservare qual è il carattere originale del tipo selvaggio e quali aspetti sono stati rinforzati dalla selezione dell’uomo.

Origine dei cani domestici

La ricerca del cibo è probabilmente il principale stimolo che governa l’adattamento meccanico dei carnivori.

 

I felini si sono adattati all’agguato e alla cattura delle loro prede mediante balzi e brevi scatti. Dal momento che il mezzo salto (half bound) fornisce una forte velocità iniziale, i felini hanno sviluppato quasi esclusivamente quella andatura. In spazi aperti dove l’agguato è impraticabile, il ghepardo usa il mezzo salto nelle sue andature più lente e quindi passa al galoppo rotatorio del Grey­hound quando la velocità aumenta.

 

I canidi selvaggi si sono adattati a localizzare la preda principalmente per l’odore e la traccia; per catturare la preda si servono della resistenza o dell’azione di gruppo piuttosto che di una rapida esplosione di velocità. Il galoppo rotatorio è più efficiente per la resistenza del mezzo salto e il cane lo usa.

 

Ciò non significa che felini e canidi non possano usare i metodi che di preferenza usa l’altro gruppo ma solo che ciascun gruppo è meglio adattato nella sua particolare specialità rispetto all’altro.

 

Con lo studio di un cane selvatico possiamo osservare qual è il carattere originale del tipo selvaggio e quali aspetti sono stati rinforzati dalla selezione dell’uomo.

Origine dei cani domestici

Anche se vi sono molte ipotesi sull’origine del cane domestico, attualmente l’evidenza maggiore punta sul concetto che i cani domestici siano derivati da un antenato comune che era simile al lupo o il lupo stesso. I dati a tutt’oggi indicano che 15.000 anni fa lupi di media taglia nella regione della Mesopotamia ne furono probabilmente gli antenati.

 

I lupi sono conosciuti con nomi diversi come lupo grigio (grey wolf), lupo delle foreste (timber wolf), lupo europeo, lobo (in spagnolo), e lupo artico (northern wolf), tutti conosciuti scientificamente come Canis lupus. I cani domestici possono incrociarsi con una qualsiasi di queste varietà; questo sta a indicare che l’antenato del cane domestico può essere il lupo o un animale più antico simile al lupo. Non si conosce quale delle molte varietà di lupi – o varietà di creatura più antica ora estinta – sia stata addomesticata. I lupi sono tra i migliori corridori di resistenza del mondo animale.quale delle molte varietà di lupi – o varietà di creatura più antica ora estinta – sia stata addomesticata. I lupi sono tra i migliori corridori di resistenza del mondo animale.

 

Allo stesso tempo Konrad Lorenz (1964) sosteneva che i cani erano derivati dalla selezione umana di entrambi, lupi e sciacalli, ma più tardi, quando vari studi scientifici divennero disponibili, cambiò opinione. Gli schemi vocali di lupi e cani sono quasi simili, mentre gli schemi di sciacalli e cani sono molto diversi. Il numero di cromosomi dei lupi e dei cani è 78; quello dello sciacallo è 74; quello della volpe rossa è 38 e quello del Fennec è 64 (Scott & Fuller).

 

Esistono diverse specie di sciacallo, nessuna delle quali collegata al lupo o ai cani domestici. Lupi e cani hanno un numero di cromosomi di 78, mentre gli sciacalli ne hanno 74. Quando il numero di cromosomi è differente, raramente si ottiene una discendenza in grado di riprodursi a sua volta, come si osserva, per esempio, nei muli. Ad oggi non si è mai verificato un incrocio sciacallo/cane domestico, perlomeno uno che abbia prodotto una seconda generazione. Lo sciacallo africano dalla gualdrappa, ritratto qui a fianco, è un eccellente trottatore di resistenza, e l’esame del suo stile di trotto fornisce una perfetta rappresentazione di come un trottatore di resistenza di circa 10 chili dovrebbe muoversi. I piedi «mancini» sembra siano un vantaggio per lo sciacallo e molti soggetti risultano più o meno «mancini» (rotazione all’esterno dei metacarpi).

 

Se il numero dei cromosomi è differente e si produce una discendenza; la discendenza è generalmente sterile, come nel caso dei muli.

 

Anche se sono riportati casi di incrocio del cane domestico con lo sciacallo dorato, nessuno è stato confermato come realmente avvenuto.

 

Cosa più importante, non vi sono informazioni sulla fertilità della seconda generazione.

 

Il cane domestico si incrocia e produce discendenza fertile con i seguenti cani selvatici:

Il dingo australiano (Canis dingo) è un cane domestico ritornato allo stato selvaggio; tecnicamente si definisce «cane ferale». Non è un animale veloce, come si può arguire dai suoi arti di media lunghezza e dalla costruzione corporea. Le scapole, come si può notare, sono evidentemente raddrizzate.

 

Di questi che portano il nome di lupo, il lupo crinito (maned wolf – Crysocion brachiurus, Fig. 1-8), non è un lupo, e secondo il conteggio dei cromosomi è probabilmente più vicino alla volpe rossa (dati provenienti dallo Zoo di San Diego).

 

Le ossa dei primi cani domestici (quasi 8.500 anni fa) furono trovati a Gerico. I cani egiziani risalgono al 3.550 a.C. e le ossa di cane domestico trovate in Danimarca probabilmente datano dagli 8.000 ai 10.000 anni a.C. Ossa trovate nell’emisfero occidentale datano circa 1.500 a.C. (Scott & Fuller).

 

I migliori esempi di lupi primitivi (dai 10.000 ai 30.000 anni fa) sono stati trovati in pozzi di catrame e ora conservati al Museo LaBrea (California). Intrappolati nel catrame sono stati scoperti più di mille scheletri di dire wolf. Il più grande è circa 75 cm e presenta piccole differenze con i moderni lupi grigi e si ritiene sia l’antenato dei lupi dei nostri giorni. Poiché anche grossi mammiferi erbivori (mammut, bovini, etc.) sono stati trovati nei pozzi di catrame, si ritiene che il clima a quel tempo dovesse essere molto diverso da quello di oggi.

 

Studi di filmati al rallentatore di cani selvaggi in moto (lupi, licaoni, sciacallo, dhole e volpi) correlati con studi della loro struttura hanno fornito validi indizi verso la comprensione della struttura ideale necessaria per produrre un efficiente stile di locomozione.

 

Per esempio, un film di un lupo crinito a gambe molto lunghe illustra la tendenza delle gambe lunghe a causare l’ambio nel cane. Il dhole, a gambe relativamente corte, e lo sciacallo (a gambe più corte che il lupo) illustrano come trottano i cani a gambe corte. Lo speoto (bushdog), a gambe estremamente corte, illustra come si muovono cani simili al bassotto (incidentalmente i bushdog sono buoni nuotatori subacquei).

 

Sebbene l’Aguara Guazi (maned wolf, Chrysocion brachyurus) venga chiamato anche «lupo dalla criniera», per numero di cromosomi è più vicino alle volpi che ai lupi. Anche se i suoi arti molto lunghi lo fanno apparire un animale veloce, le gambe sono troppo allungate per renderlo tale e vengono invece adoperate per vedere oltre le alte erbe della steppa sudamericana. Quando si muove a lenta velocità l’Aguara Guazi ambia. Come si osserva anche nei cammelli, l’Aguara Guazi trotta con difficoltà. Quando viene confinato in un recinto chiuso, come per esempio in uno zoo, ha un odore simile a quello emesso dalla coda di una puzzola.

 

I lupi maschi adulti trovati nella maggior parte delle aree pesano in media 40-45 kg e le femmine pesano in media 35-40 kg. L’altezza varia tra i 65 e gli 80 cm con rari individui che arrivano a 90 cm (Meck). Questo è considerevolmente meno di ciò che viene riportato delle versioni romantiche che si ritrovano in letteratura.

 

Quelli che pensano che sia impossibile ridurre mediante selezione la taglia di un lupo a quella di un Toy dovrebbero tenere conto dell’attuale programma di allevamento progettato per trasformare grandi cavalli in cavalli nani (razza Falabella); questi sono ora incredibilmente piccoli.

 

Gli sciacalli pesano circa 10 kg; i coyote pesano in media 12 kg, nella loro area originaria, sebbene alcuni individui arrivino a 33-34 kg.

 

Nei cani selvatici le mutazioni producono gambe corte simili a quelle del Bassotto, l’alopecia del Cane nudo messicano e il naso rincagnato del Boxer. Dal momento che l’uomo ha l’abilità di mantenere e proteggere tali anomalie, che perirebbero allo stato selvaggio, non è sorprendente che queste caratteristiche si ritrovino nei cani domestici.

 

Lo speoto del Sud America (bushdog, Speothus) è un canide selvatico non imparentato con i cani domestici. Si osservi che l’estensione all’indietro della zampa posteriore è piuttosto limitata come è tipico di un cane domestico a gambe corte. È un potente nuotatore, specialmente sott’acqua.

 

I lupi allo stato selvaggio si possono trovare neri, grigi, rossi, fulvi, marrone, crema e bianchi. Il colore del mantello del lupo dipende dal colore dei peli del mantello esterno; come molti altri animali i lupi hanno un sottopelo che è più corto e più fine.

 

Una volta i lupi erano i più influenti predatori nel loro habitat come i grandi felini e le iene lo sono ora ai tropici. Il solo reale nemico dei lupi è l’uomo, che ha eliminato il lupo grigio da molti dei suoi habitat primitivi.

 

Il coyote (una varietà di lupo) nel Nord America si è espanso velocemente nei primitivi areali del lupo grigio in maniera quasi incredibile.

 

Il fatto che il coyote abbia una massa cerebrale relativamente più grande sia del lupo grigio che del cane domestico potrebbe giustificare il fatto che riesca a sopravvivere dove il lupo grigio non ha potuto; i coyote evitano i bocconi avvelenati e sanno come coesistere con l’uomo.

 

I coyote, diversamente dai lupi, raramente formano grandi branchi.

 

I lupi hanno due principali andature: il trotto ed il canter (lope o galoppo lento). Inoltre sono discretamente veloci per corse occasionali.

 

La reale velocità di un lupo è discutibile. Nel Minnesota un lupo grigio su un lago ghiacciato è stato misurato con il tachimetro di una automobile a 56 km/h (Brown).

 

In un altro incidente un lupo era stato registrato a 56 km/h lungo una strada di campagna. Dall’altra parte, un altro è stato rilevato a 38,5 km/h (Meck).

 

Le gambe relativamente più lunghe di altri carnivori forniscono ai lupi un vantaggio in velocità.

 

Lupi e sciacalli sono i migliori corridori su lunghe distanze dell’intero regno animale.

 

Queste le loro principali caratteristiche:

 

I lupi rossi del sudest degli USA (dal Texas alla Florida) sono estinti nella maggior parte dei loro originali areali, sebbene si incontrino ancora alcuni incroci coyote/lupo rosso. Nel 1977 un supestite della specie lupo rosso fu segnalato nell’aria costira tra il Texas e la Louisiana. I coyote sono più piccoli dei lupi grigi, ma un piccolo lupo e un grosso coyote sono quasi indistinguibili a vista. I crani sono piuttosto differenti; i coyote hanno una scatola cranica larga, file di denti più lunghe, muso più stretto e seni frontali meno sviluppati. Tutti i lupi possono abbaiare, uggiolare e ululare. Apparentemente l’uomo ha selezionato cani domestici che abbaiano perché l’abbaiare tornava utile nel segnalare la presenza di estranei. Anche i cani domestici possono ululare e uggiolare. Inoltre (Bueler e Fiennes) usano la resistenza per avere ragione delle loro eventuali prede.

 

I lupi hanno crani allungati con grandi dispositivi olfattivi (per il fiuto). Si stima che lupi e cani possiedano un’area olfattiva 14 volte più estesa di quella umana e una capacità di distinguere gli odori 100 volte più sensibile di quella di un uomo.

 

Il licaone (cape hunting dog) è uno strano canide con 4 dita su entrambe le zampe anteriori e posteriori, con un mantello simile a quelli «squama di tartaruga» e calicò che si possono osservare nei gatti (nero, bianco e arancio). È un esperto cacciatore in branco con una costruzione in grado di produrre un galoppo discretamente veloce. Come altri canidi, usa la resistenza per inseguire e abbattere la preda.

 

Il licaone (Cape of Africa hunting dog, Lycaon) caccia in branco al galoppo, ma per spostarsi da un posto all’altro usa il trotto. Il tipo di mantello «squama di tartaruga» o quello calicò con la presenza di colore arancio – come nei gatti – l’assenza di speroni, una particolare struttura corporea e della testa, lo distingue dai cani domestici. Come altri canidi selvaggi, è un corridore resistente, che si affida alla caccia sulla lunga distanza per catturare la preda. Nel galoppo è leggermente più veloce dei lupi.

 

Cani domestici

Dopo che l’uomo ebbe addomesticato i cani procedette a trasformarli in forme differenti per adattarli ai suoi bisogni. Modificò il cane per essere simile al tasso e scavare trasformandolo in un terrier a gambe corte; ne fece un super corridore in forma di levriero; aumentò l’acutezza sensoria per la pista in forma di segugio; ne sviluppò versioni più compatte in forma di mastini; sviluppò un cacciatore che non uccideva nelle forme dei cani conduttori di greggi e realizzò leggiadre delizie nella forma di razze da compagnia.

 

Al di sotto di tutto, l’uomo non ha alterato il modello base del lupo, che è ancora lì, anche se modificato o arrestato nel suo sviluppo. Naturalmente i cani domestici non scavano bene come i tassi, non sono veloci come un ghepardo o un’antilocapra, né i pesanti mastini sono massicci e potenti come un orso, ma risultano meglio adatti del lupo ancestrale a tutte queste attività.

 

Forse è possibile ricavare una migliore comprensione dei nostri cani se facciamo un passo indietro e osserviamo altri animali che fanno determinate cose per le quali vengono allevate anche specifiche razze di cani (ma lo fanno meglio di loro) e quindi torniamo a riesaminare i cani.

 

Durante il processo di miglioramento di una razza per una specifica funzione, un punto importante da tenere a mente è che il miglioramento per una funzione spesso si accompagna al peggioramento in altre funzioni. Cani selezionati a gambe corte per andare in tana non sono efficienti galoppatori. Cani progettati per essere dei galoppatori con forti velocità non sono più efficienti trottatori di resistenza.

 

Un aspetto interessante da notare è che indipendentemente da quanto sia cambiata la forma della testa (lunga, stretta, larga, bombata, pesante o leggera) il volume cerebrale rimane relativamente costante per cani della stessa taglia.

 

[Canton, Mario. Princìpi di Locomozione. Porto Viro: Antonio Crepaldi Editore, 2013]

 

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Saluti a tutti e a rileggerci presto.