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Distillato di Cinologia n. 17
Dinamica del ciclo del galoppo

  14 aprile 2020 Running grey strecth

Distillato cinologiaDinamica del ciclo del galoppo

Una «pillola» di Movimento e, più precisamente, di Dinamica della Locomozione. Sul tema del ciclo del galoppo.

 

I fatti pertinenti la dinamica del galoppo dei cani si riassumono come segue:

  1. per cani a gambe lunghe, il tempo misurato dal momento in cui il piede viene sollevato fino a quello in cui viene appoggiato è quasi costante (0,32 secondi più o meno) indipendentemente dalla velocità o dall’andatura;
  2. quando aumenta la velocità il tempo in cui ciascun piede è sul terreno diminuisce;
  3. quando il piede di un cane che galoppa è sul terreno davanti al centro di gravità del cane, agisce per decelerare la velocità del cane;
  4. quando un cane aumenta la sua velocità, inizialmente entrambe, lunghezza della falcata e frequenza della falcata, aumentano e dopo che viene raggiunta una certa velocità, quasi tutto l’aumento di velocità è dovuto all’aumento di frequenza;
  5. risulta che dopo il raggiungimento di una determinata velocità (più o meno come in un trotto veloce) l’aumento di lunghezza della falcata è dovuta principalmente all’aumento della distanza coperta durante il volo libero;
  6. i cani costruiti per il galoppo veloce hanno minimo saliscendi del centro di gravità durante il galoppo e ne hanno meno durante il galoppo che durante il trotto;
  7. cani costruiti per il galoppo in salita o su terreni aspri hanno maggior saliscendi del centro di gravità al galoppo che i cani costruiti per il galoppo veloce su terreni piani.

 

Per sollevare il corpo di un cane è richiesta energia, e dopo che il corpo è stato sollevato, occorre energia per arrestarne la caduta. Il saliscendi del corpo durante il galoppo non è desiderabile dal punto di vista della resistenza (potrebbe essere di aiuto per spostarsi su terreni aspri o in salita o evitare i predatori).

 

Per misurare il saliscendi del centro di gravità di un cane che galoppa è stato allenato un Dobermann a galoppare a fianco di un’automobile (Brown). Una striscia nera di nastro adesivo veniva posta sulla fiancata dell’auto all’altezza del cane. Quando il cane galoppava a piena velocità vicino alla striscia, l’azione veniva registrata su un filmato al rallentatore. Il saliscendi del centro di gravità del cane, collocato proprio davanti alle vertebre anticlinali, veniva misurato e trovato essere approssimativamente 2,5 cm ed era al minimo in piena velocità. Ciò, naturalmente, è molto meno di quanto ci si aspettasse. I Dobermann sono buoni galoppatori ma non sono eccellenti come i Grey­hound. Come si può notare, il movimento di saliscendi del centro di gravità è minimo. La maggior parte del movimento del corpo è del tipo «cavallo a dondolo» (beccheggio). Quando la testa è alta la pelvi è bassa e quando la pelvi è alta la testa è bassa. La maggior parte delle illustrazioni di cani al galoppo mostrano invece un ampio saliscendi del centro di gravità (licenza artistica).

 

Il saliscendi del centro di gravità di un cane non dovrebbe essere confuso con il movimento di cavallo a dondolo (beccheggio). La maggior parte della gente quando guarda un cane al galoppo, vede l’anteriore alto e il posteriore basso e dopo il contrario. Il movimento è simile a quello di un’altalena ad asse per bambini con il fulcro fisso. Anche se il movimento dell’altalena dà l’impressione di un cane che salta in alto, in realtà il centro di gravità sale e scende poco.

 

La domanda è: come può il saliscendi del centro di gravità essere mantenuto così piccolo?

 

Come si è precisato, ci vogliono 0,32 secondi perché un piede sia sollevato e riappoggiato e ci vogliono sempre 0,32 secondi di tempo di oscillazione per ogni piede. Quando un cane accelera sarà raggiunta alla fine una velocità che richiederà un periodo di tempo di volo libero per ricavare 0,32 secondi. Questo avviene nel trotto volante, nell’ambio volante, nel canter o nel galoppo. Se tutti quattro i piedi sono in aria nello stesso tempo (pronk) allora l’animale deve saltare in alto abbastanza perché tutte le zampe abbiano 0,32 secondi di tempo di oscillazione. Un cane ha quattro zampe, e nessuno dice che deve avere tutte e quattro le zampe che oscillano nello stesso tempo.

 

Nel galoppo del cane i piedi sono appoggiati in sequenza; un piede può essere sul terreno sostenendo il cane mentre gli altri sono in oscillazione. In altre parole, avendo i piedi che si appoggiano con eguale intervallo di tempo tra di loro, il corpo viene sostenuto per il massimo del tempo, riducendo la necessità di salti elevati. Minore è il saliscendi del corpo e minore è l’energia richiesta per produrre il saliscendi.

 

Precedentemente è stato detto che la più veloce di tutte le andature era il galoppo a quadrupla sospensione nel quale una fase di volo libero segue al sollevamento di ciascuna zampa.

 

La ragione per cui questa andatura ha la massima velocità potenziale è che ha il massimo tempo di sostegno e la minima perdita di energia dovuta al saliscendi.

 

Il mezzo salto del gatto e il balzo dell’impala non sono andature efficienti dal punto di vista energetico per via del tempo di sostegno più corto, dei salti più alti e del conseguente eccessivo saliscendi del centro di gravità. È significativo che i ghepardi alle andature più lente usino il mezzo salto come fanno altri felini (da cui si deduce la loro origine) ma durante il galoppo veloce essi passano alla sequenza di appoggi del galoppo rotatorio a doppia o tripla sospensione, lo stesso usato dai cani.

 

Da osservazioni su filmati al rallentatore di Greyhound al galoppo, la seconda zampa anteriore viene appoggiata quasi nel momento in cui l’altra zampa anteriore viene sollevata dal terreno. Le zampe posteriori hanno un’azione simile. Questo minimo tempo di sovrapposizione quando le due zampe sono sul terreno allo stesso tempo è importante come indicatore dell’efficienza nel mantenere la resistenza.

 

Per una elevata velocità iniziale è preferibile una andatura saltata per via della maggiore spinta iniziale prodotta da due piedi che agiscono all’unisono, ma risulta inefficiente in un uso energetico.

 

Una sintesi delle azioni della zampa quando arriva sul terreno è la seguente:

  1. la zampa ha velocità zero quando atterra (il corpo si muove in avanti, non la zampa);
  2. il solo periodo in cui una zampa può dare spinta in avanti è quando è sul terreno;
  3. durante il trotto, quando la zampa è davanti alla scapola o all’articolazione dell’anca, essa agisce rallentando la velocità del cane.

 

Da quanto detto diventa ovvio che i punti importanti da osservare durante una andatura sono dove la zampa si appoggia e si solleva in relazione al corpo del cane.

 

Per aumentare la spinta efficace in avanti e aumentare la velocità, sembrerebbe che un ciclo ideale di andatura richieda che la zampa sia appoggiata alla più breve distanza possibile di fronte alla scapola ed estesa il più lontano possibile dietro la scapola. In osservazioni reali sullo stesso cane (Brown) la zampa tendeva ad appoggiarsi circa alla stessa distanza dalla scapola sia nel trotto che nel galoppo. Negli uomini un piede si appoggia ben davanti al corpo andando al passo e direttamente sotto il corpo nella corsa. Questa è in apparenza una differenza in questo aspetto tra animali a due e a quattro gambe (dovuta forse alla ricerca di equilibrio nei bipedi a centro di gravità alto). Da osservazioni su numerosi cani galoppatori (Brown) la zampa anteriore viene appoggiata sotto l’orecchio di cani con colli di media lunghezza.

 

Come è stato evidenziato, nel momento in cui una zampa viene appoggiata la sua velocità verso il corpo del cane deve essere uguale alla velocità in avanti del corpo del cane.

 

A piena velocità la zampa di un Greyhound deve raggiungere una velocità di circa 60 km/h verso il suo corpo. Durante il trotto la velocità della zampa verso il corpo è molto più bassa (circa 1/4 della corrispondente velocità al galoppo). Questo significa che durante il galoppo la zampa deve oscillare per una distanza maggiore in avanti per ottenere una distanza della zampa adeguata a sviluppare una velocità di 60 km/h verso il corpo prima dell’appoggio a terra. Sempre al galoppo la zampa anteriore deve avere maggiore oscillazione in avanti di quella necessaria per le andature a velocità più lenta.

 

La gravità aiuta a rallentare la zampa nel suo movimento di accompagnamento e aiuta a velocizzare la zampa nella sua retrazione verso il corpo. Nella fase di oscillazione, la forza di gravità sulle gambe tende ad essere riciclata.

 

[Canton, Mario. Princìpi di Locomozione. Porto Viro: Antonio Crepaldi Editore, 2013 — Brow, Curtis M. Dog Locomotion and Gait Analysis. Wheat Ridge: Hoflin Publishing Ltd., 1986]

 

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Saluti a tutti e a rileggerci presto.