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Distillato di Cinologia n. 15
Inclinazione della spalla

  12 aprile 2020 Banner distillati cinofilia

Distillato cinologiaAngolo di inclinazione della spalla

Una «pillola» di Struttura e, più precisamente, di Costruzione. Sul tema dell’inclinazione della spalla.

 

In cinofilia sono stati scritti volumi interi sull’azione della scapola (osso della spalla) senza alcuna prova di quanto affermato. La scapola è stata accusata senza giustificazione di essere colpevole di tutti i tipi di difetto. Scrivere della scapola è doppiamente difficoltoso perché, prima che i fatti funzionalmente corretti siano accettati, devono essere confutate molte false idee.

 

La scapola è una lamina ossea e di per sé non è in grado di creare movimento; i muscoli muovono la scapola è determinano in quale posizione di riposo deve fermarsi. Per anni si è pensato che la posizione di riposo della scapola servisse da indicatore dell’efficienza muscolare nel movimento dell’arto e sin quasi alla fine degli anni ‘70 del XX secolo, non si trovava un solo testo che fornisse i risultati di misurazioni fatte per determinare la posizione di riposo della scapola. A quanto sembra il concetto che un angolo di riposo della scapola di 45 gradi fosse superiore a qualsiasi altra angolazione fu originato da osservazioni visive piuttosto che da effettive misurazioni.

 

Storicamente la credenza che una angolazione di 45 gradi sia superiore a qualsiasi altro angolo di inclinazione viene da un passato remoto (Stonehenge, dr. Walsh) che nei suoi primi scritti sul Greyhound afferma: «Anche il braccio deve essere lungo così da sollevare sufficientemente la punta della spalla per inclinarla a 45 gradi con l’orizzontale e mandare il gomito bene all’indietro per sostenere il peso del corpo». Nessun dato è riportato. Più tardi, nel 1893, il capitano Hayes nel suo libro «Points of the Horse» sostiene il concetto dei 45 gradi di inclinazione scapolare nel cavallo senza alcun dato proveniente da test. Nel 1950, Lyon McDowell raccomanda fortemente, senza dati da misurazioni, l’inclinazione di 45 gradi per tutti i cani (anche nei levrieri) nel suo famoso libro «The Dog in Action». Dai disegni che compaiono nel suo libro, appare chiara la forte influenza delle precedenti pubblicazioni del capitano Hayes sul cavallo.

 

Sfortunatamente, con la maggioranza degli scritti che sostenevano l’inclinazione a 45 gradi, la teoria è stata trasferita in cinofilia senza preoccuparsi di determinarne l’autenticità. Oggi il concetto dell’inclinazione a 45 gradi desiderabile per ciascuna razza di cani è stata completamente discreditata, dalle misurazioni effettive delle angolazioni scapolari e dai risultati dei dischi a pressione capaci di misurare le effettive forze coinvolte nella locomozione. Misurazioni dell’inclinazione della scapola su razze canine esistenti effettuate da Conyers (1977), de Quoy (1977), Brown (1979) e Kent (1979) provano in modo esaustivo che l’inclinazione di 45 gradi è pressoché inesistente nelle razze canine. Il più veloce degli animali terrestri, il ghepardo, ha una inclinazione della scapola rispetto alla verticale di circa 10 gradi. Misurazioni effettuate su levrieri (Brown e De Quoy) dimostrano che le razze levriere hanno una scapola con un angolo di inclinazione di circa 10 gradi più ripido di quello di razze buone trottatrici, e un buon cane domestico trottatore ha un angolo di inclinazione media di circa 28 gradi, con una variazione di più o meno 5 gradi (questo si traduce in circa 62 gradi sull’orizzontale). Il generale De Quoy riscontrò che l’inclinazione media negli Irish Wolfhound esaminati era di circa 21 gradi. Sebbene queste misurazioni provino che sono le misure possedute dagli attuali soggetti da esposizione, non necessariamente significa che queste misure siano le misure funzionalmente ottimali. Dai dati ottenuti nei test con dischi a pressione (entità delle GRF ground reaction forces) si ricava che l’inclinazione ottimale potrebbe essere un po’ più ripida.

 

Questi dati portano a riassumere che le misure dell’angolo di inclinazione della scapola per cani da esposizione superiori nel trotto è in media di circa 28 gradi sulla verticale, prese lungo la spina scapolare quando il cane è fermo; l’angolo di inclinazione di cani superiori per velocità è di circa 10 gradi più ripido.

 

Questa variazione di circa 10 gradi tra trottatori e galoppatori indica che il desiderabile angolo di inclinazione della scapola non può essere lo stesso per tutte le funzio­ni in cui vengono impiegati i cani. Per esempio, nello scavo, la massima forza richiesta è probabilmente necessaria quando la zampa è davanti al cane, e spalle ben inclinate all’indietro dovrebbero aiutare questa funzio­ne, sebbene nessun test sia disponibile per provarlo.

 

Angolazioni della spallaGli angoli di inclinazione della scapola possono essere determinati sia sull’orizzontale che sulla verticale nel momento in cui il cane è fermo in posizione di riposo con avambracci e pastorali posteriori verticali. Dal momento che la differenza tra verticale e orizzontale è esattamente 90 gradi, l’inclinazione può essere riferita sia alla verticale che all’orizzontale. Dal momento che qui viene usata l’angolazione rispetto alla verticale, più l’angolo è piccolo più la scapola sarà raddrizzata.  Anche se diverse razze canine richiedono un angolo di inclinazione di 45 gradi, i 45 gradi non esistono praticamente in tutte le razze; 30 gradi di inclinazione risulta una buona inclinazione. I levrieri hanno scapole in genere di 10 gradi più dritte rispetto a quelle che si trovano in altri tipi di cani. Sembra strano che molti standard di razza chiedano una inclinazione di 45 gradi, anche se i soggetti reali non hanno mai mostrato 45 gradi su misurazioni effettive. Gli attuali test funzionali condotti sui cani indicano che una inclinazione di 45 gradi non è desiderabile, né per il trotto né per il galoppo.

 

Dal momento che sono i muscoli a muovere la scapola, sembra logico pensare che i muscoli si sviluppino in modo da fornire il massimo beneficio per la funzione del cane. Non si vede ragione per cui un determinato angolo di inclinazione misurato a riposo in un cane fermo in stazione debba essere desiderabile per tutte le funzioni. Le attuali misurazioni indicano che in galoppatori efficienti si dovrebbe trovare una inclinazione più ripida, nei trottatori si dovrebbe trovare una inclinazione intermedia e la massima inclinazione si dovrebbe probabilmente trovare negli scavatori (Bassotti).

 

Esistono alcune limitazioni anatomiche all’inclinazione della scapola. Prima di tutto, la scapola risulta attaccata al corpo mediante muscolatura e non mediante articolazioni ossee. Geneticamente, in tutti i cani, i muscoli tendono ad attaccarsi alle vertebre in modo che la spina scapolare punti alle vertebre toraciche tra la 2ª e la 4ª (raramente alla 1ª o alla 5ª). In secondo luogo, la punta della spalla è collocata nelle vicinanze dell’estremità anteriore dello sterno per il fatto che un vaso sanguigno emerge dall’interno del torace a livello della parte più bassa della prima costola e si distende intorno e all’esterno della prima costola inserendosi nell’arto anteriore proprio sopra l’articolazione della punta della spalla. Perciò il movimento in avanti e all’indietro della parte inferiore della scapola viene in certa misura limitato dalla muscolatura per prevenire la rottura del vaso sanguigno. Inoltre, i nervi che entrano nella stessa area scapolare tendono a imporre limiti al movimento dell’osso della spalla. Alcuni cani che hanno ricevuto un forte urto alla punta della spalla hanno perduto l’uso dell’arto per danneggiamento dei nervi. La credenza che si possa alterare l’inclinazione della scapola o l’ampiezza del suo movimento mediante allevamento selettivo, ha dei limiti; la selezione può essere attuata solo all’interno delle limitazioni anatomiche che si sono considerate, e apparentemente queste limitazioni non includono la possibilità di ottenere inclinazioni a riposo di 45 gradi per i cani ad arti lunghi.

 

Misurazioni spallaRiferendosi alla figura a lato, i giudici nel ring di esposizione piazzano un dito sulla sommità della scapola (punto A), un altro alla punta della scapola (punto B) e stimano l’angolo di inclinazione rispetto alla verticale o all’orizzontale. Chi effettua una misurazione reale dell’angolo di inclinazione delle scapole lo fa misurandolo sulla spina della scapola (da A a D). Come si può vedere dal disegno, la linea AB non è l’asse centrale della scapola. I due sistemi di misura differiscono di circa 5-10 gradi, a seconda di dove il giudice piazza il dito sulla sommità della scapola. Quando si stimano le lunghezze relative dell’osso della spalla (scapola) e dell’osso del braccio (omero), i giudici di esposizione piazzano un dito sulla sommità della scapola, un altro sulla punta della spalla e poi confrontano la distanza tra le dita con la distanza dalla punta della spalla (B) alla punta del gomito (C). Come si può vedere in figura, queste distanze non sono le effettive lunghezze delle ossa. Le misurazioni a stima effettuate in esposizione (AB confrontata con BC) sono arbitrarie e hanno poca relazione con le effettive lunghezze delle ossa. In questo testo vengono riportate solo lunghezze ossee reali e angolazioni ossee effettive rispetto alla verticale. Negli standard di razza, gli angoli di inclinazione sono probabilmente espressi con riferimento alla linea AB, sebbene nessuno standard lo dica. Inoltre, gli angoli alla punta della spalla si riferiscono probabilmente all’angolo ABC (non all’angolo ADE).

 

 

Anteriore 1927Per via della credenza generale nel mondo della cinofilia che la scapola dovesse essere molto più lunga del braccio (vero nel cavallo, ma mai nei cani con gambe di lunghezza normale), i vecchi disegni di scheletri che si trovano nella maggior parte dei testi sono grossolanamente sbagliati. Il disegno dell’anteriore di un cane (A) a sinistra è stato copiato da una enciclopedia delle razze canine datata 1927. La scapola dovrebbe essere più corta del braccio, ma qui viene disegnata più grande. Anche in molte delle recenti pubblicazioni contenenti standard illustrati l’errore è stato ripetuto troppo spesso. Le ossa del piede nel disegno «A» certamente indicherebbero un cane dai piedi piatti non essendoci alcuna arcuatura delle dita. Il disegno «B» mostra le ossa di un arto anteriore derivato da un preparato anatomico. Raramente le ossa degli arti sono orientate correttamente nei preparati esposti nei musei, ma le proporzioni relative tra le ossa sono ovviamente corrette. La distanza «ab» dovrebbe essere quasi eguale alla distanza «bc» in ciascun disegno ma solo in “B” questo si verifica approssimativamente.

 

A differenza dei cani, l’assieme anteriore del cavallo ha una scapola molto lunga (sia la parte ossea che la cartilagine alla sommità di questa) e un braccio (omero) corto, Inoltre la scapola si presume debba essere inclinata a 45 gradi, anche se questa convinzione non è supportata da alcuna effettiva misurazione. In generale, le ossa del cavallo sono di gran lunga differenti da quelle che si ritrovano nei cani, e le esigenze dell’uno non hanno alcuna relazione con ciò che è necessario all’altro.

 

Rapporti ossei anterioreQuando le gambe di un cane diventano in proporzione più lunghe rispetto alla profondità del torace, le ossa distali (lontane dal tronco) dell’arto tendono ad aumentare in lunghezza in proporzione maggiore a quella delle ossa prossimali (vicino al tronco) dell’arto. Le linee diritte nel disegno rappresentano la lunghezza delle ossa di vari cani realmente misurati. L’ulna di un Saluki è stata trovata 2,3 volte più lunga di quella di un Bassethound, nonostante la scapola sul Saluki fosse solo 1,4 volte più lunga di quella del Bassethound. In cani dalle gambe molto lunghe come il Saluki, il Piccolo Levriero Italiano e molti levrieri, l’omero è circa il 20% più lungo della scapola. I cani con gambe nane, come si vede nei Bassotti e nei Bassethound, tendono ad avere scapola, omero e ulna di eguale lunghezza. Le razze che possiedono un arto sotto il torace lungo quanto la profondità del torace (RSA di 1:1) hanno il braccio (omero) dal 10% al 15% più lungo della scapola. La comune affermazione che si ritrova in standard, illustrazioni e scritti che la scapola di un cane è più lunga o lunga come il braccio è un mito.

 

Per cani a gambe molto corte (tipo Bassotto) se la punta della scapola e la punta dello sterno (manubrio) devono essere approssimativamente allo stesso livello, e il braccio è corto (come in effetti è), allora il gomito deve cade­re ben al di sopra del fondo del torace, come in effetti fa. La scapola accorciata consente un maggiore angolo di inclinazione tra i punti fissi sopra determinati.

 

La presenza di scapole più ripide su cani galoppatori è ben documentata dagli attuali metodi di misurazione . Il proclamato desiderio di scapole ben inclinate all’indietro nei cavalli probabilmente ha origine nella necessità di comfort da parte del cavaliere e nei requisiti necessari per il modo di galoppare a schiena rigida. Le spalle dritte forniscono una cavalcata scomoda. A tutt’oggi non si è vista prova che la scapola di un cavallo sia inclinata realmente di 45 gradi, e probabilmente non lo è. Tuttavia, anche se l’inclinazione fosse vera, le esigenze di una schiena relativamente rigida in un animale pesante, quando viene cavalcato, non dovrebbe influenzare le considerazioni sulle esigenze di un animale, molto più leggero e a schiena mobile, che oltretutto non viene cavalcato, come il cane.

 

Nell’opera di Gambaryan, si possono trovare ulteriori evidenze riguardo l’angolo di inclinazione, dove l’autore afferma che gli animali che impiegano un metodo di corsa a schiena flessibile manifestano differenze rispetto al modo di correre a schiena rigida nella posizione della scapola al momento in cui atterrano sulle zampe anteriori. Nei Carnivori (inclusi i cani) la spalla nel momento in cui la zampa atterra è posizionata quasi verticalmente, mentre negli Ungulati (inclusi i cavalli) è inclinata rispetto alla verticale. In altre parole, l’inclinazione all’indietro in un cavallo al galoppo non ha alcuna relazione con quella necessaria in un cane al galoppo. Possiamo quindi affermare che l’angolo di inclinazione all’indietro desiderabile per la scapola varia con la funzione di un cane e non ha alcuna relazione con quella necessaria per un cavallo.

 

[Canton, Mario. Princìpi di Locomozione Porto Viro: Antonio Crepaldi Editore, 2013 — Gambaryan, Petr Petrovich. How Mammals Run. Jerusalem (New York): Keter Publishing House Ltd. (John Wiley & Sons), 1974 — ]

 

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Saluti a tutti e a rileggerci presto.