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Distillato di Cinologia n. 109
Il trotto nel Foxhound e nell’Harrier

  16 luglio 2020 Banner trotto Foxhound

Distillato cinologiaIl trotto nel Foxhound e nell’Harrier

Una «pillola» di Funzionalità e, più precisamente, di analisi delle andature. Sul tema del trotto specifico nel Foxhound e nell’Harrier.

 

Dalla stesura, si vede che la sorgente della richiesta di un anteriore diritto nello standard del Fox Terrier, con poco petto o nulla, deriva da quello del Fox Hound, dal momento che lo standard del Fox Terrier richiama come modello quello del Foxhound. Questa caratteristica non è limitata ai Terrier ma anche altre razze la possiedono (hound e altri), probabilmente per tradizione (Harrier).

 

I primi libri delle origini dei Foxhound (tenuti dalla Master of Foxhound Association) in Inghilterra risalgono al 1800. I Fox Terrier (che all’epoca erano cani più piccoli) durante la caccia venivano trasportati sul posto assieme ai segugi per stanare le volpi dai loro rifugi. Nello standard inglese del Foxhound si afferma: «Ogni Master of Foxhound deve insistere sul fatto che le gambe siano dritte come pali; la taglia dell’ossatura all’anca deve essere valutata con particolare importanza» (figura in testata). Nei primi dipinti raffiguranti Foxhound si notano arti che scendono giù dritti dalla punta della spalla e presentano un pastorale leggermente arrembato (Fig. 8-6). Nello standard dell’Harrier è scritto: «I punti notevoli dell’Harrier moderno sono molto simili a quelli del Foxhound inglese». Anche lo standard statunitense del Beagle fa riferimento allo standard del Foxhound in questi termini: «Aspetto generale – Un Foxhound in miniatura, solido e robusto per la sua altezza» e sotto la voce che descrive gli arti anteriori «e la porzione inferiore delle gambe, dritta con abbondante ossatura in proporzione alla taglia di un segugio (hound)». In Gran Bretagna e in Australia lo standard del Beagle recita: «Gambe dritte e verticali, ben sotto il cane». Il requisito delle gambe «ben sotto il cane», si discostano dalla descrizione dell’anteriore del Foxhound.

 

I Foxhound del primo periodo (prima del 1910, secondo Bradley) avevano gambe corte quanto la profondità del torace. Secondo Bradley: «un Foxhound, come qualsiasi hunter (cavallo da caccia) costruito per sostenere bene il peso, non dovrebbe coprire troppo terreno o mostrare eccessivo spazio sotto il tronco, ma dovrebbe esprimersi nella lunghezza della linea di schiena, senza alcun sospetto di costruzione cob (costruzione raccolta, a tronco corto)» e inoltre «i migliori soggetti ai nostri giorni presentano una leggera arrembatura».

 

Praticamente tutti i primi dipinti di Foxhound mostrano soggetti con una leggera arrembatura.

 

Il Foxhound e l’Harrier come si vedono oggi in esposizione non usano il vero trotto a pendolo; il piegamento dell’articolazione del pastorale è marcato (80 gradi circa sull’asse); inoltre il ribaltamento in avanti dell’articolazione del pastorale, comune nei primi soggetti, viene ora trattato come un difetto nei Foxhound.

 

Le misure di uno dei più grandi Foxhound dei «tempi d’oro» (1884) erano le seguenti: lunghezza della gamba, 30,5 cm; altezza, 58,5 cm; profondità del torace, 28 cm; perimetro del torace, 79 cm; lunghezza del corpo dalla coda al margine anteriore del garrese, 70 cm; coda, 66 cm; collo dall’occipite al margine anteriore del garrese, 25,5 cm; lunghezza della testa dall’occipite al naso, 26,5 cm; peso, 36 kg; perimetro sotto l’articolazione del pastorale, 13,3 cm (diametro calcolato di circa 4,2 cm); perimetro sotto il gomito, 21 cm (diametro calcolato di 6,7 cm).

 

Bisogna sottolineare che i Foxhound erano usati in muta, e i cani in muta devono lavorare insieme e da vicino. Un cane che distanzia la muta viene scartato. Una grande velocità non è desiderabile quanto l’uniformità di velocità.

 

Il fatto che anteriori diritti o gambe di media lunghezza non producessero velocità non aveva importanza; la avevano uniformità di velocità e aspetto.

 

Il Foxhound Americano

 

La differenza fondamentale tra il Foxhound inglese e quello americano è dovuto alla differenza nella composizione del suolo (quello in Gran Bretgna più soffice per la vegetazione e per una maggiore quantità di precipitazioni). Il Foxhound inglese ha un diametro del pastorale più largo e un piede più piccolo (somigliante a un «piede di gatto»). Il Foxhound americano ha una zampa «simile a quella della volpe» e pastorali più stretti con un aspetto più asciutto e arti più lunghi. Dal momento che ben pochi Foxhound sono ormai portati alle esposizioni, pochissime persone sono in grado di rendersi conto di queste specifiche differenze. La maggior parte dei Foxhound americani attualmente portati in esposizione hanno piedi e gambe da Foxhound inglese.

 

Negli anni in cui fu selezionato il Foxhound americano, il Foxhound inglese aveva gambe troppo corte con piedi di tipo sbagliato per cacciare nelle regioni costiere orientali degli USA. Diversamente da oggi, il contrasto tra il tipo inglese e americano nei primi del ‘900 era molto marcato. Per la mancanza di opere sul Foxhound e la rarità dei soggetti esposti, la maggior parte dei giudici americani non erano a conoscenza di quali fossero le specifiche differenze. In Inghilterra la maggior parte dei Foxhound sono esposti alle «Hound Show», non alle esposizioni del Kennel Club.

 

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Foxhound Inglese (disegno in testata). Nel momento di massima espansione del Foxhound inglese (tra il 1890 e il 1910) il desiderio era quello di avere segugi con gambe pesanti dritte come un palo giù sino alla zampa a «piede di gatto». Nei dipinti il pastorale veniva ritratto arrembato. Dal momento che i Fox Terrier si evolsero insieme con le mute di Foxhound, era logico che i Fox Terrier sviluppassero lo stesso tipo di anteriore che si voleva nei Foxhound. I Foxhound americani differiscono da quelli inglesi per avere arti di peso più leggero, un corpo più asciutto e piedi simili a quelli della volpe.

 

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[Brown, Curtis Maitland. Dog Locomotion and Gait Analysis. Wheat Ridge: Hoflin Publishing Ltd., 1986 – Canton, Mario. Princìpi di Locomozione. Porto Viro: Antonio Crepaldi Editore, 2013 – Howell, A. Brazier. Speed in Animals. Their Specialization for Running and Leaping. New York: Hafner Publishing, 1944 – Gambaryan, Petr Petrovich. How Mammals Run. Jerusalem (New York): Keter Publishing House Ltd. (John Wiley & Sons), 1974]

 

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Saluti a tutti e a rileggerci presto.