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61+ libri per ridere e sorridere – Parte I

  15 marzo 2020 Banner bambino che ride

Donna che rideI libri umoristici sono spesso sottovalutati e considerati superficiali e inferiori ai libri più «impegnati». Nonostante questo il genere conta milioni di appassionati, anche perché dopo la lettura di un libro impegnato, la cosa migliore è un testo che faccia ridere, talvolta faccia pensare e restituisca un po’ di leggerezza d’animo.

 

Da un punto di vista compositivo, tra le varie forme di letteratura, il genere umoristico è tra le arti più difficili. Il riso ha una funzione importante nella vita umana ma far ridere non è assolutamente semplice. Il genere umoristico, spinge a un sorriso misto di riflessione e simpatia umana ed è possibile definirlo come una forma più sottile di comicità, basata sull’osservazione di aspetti insoliti e bizzarri della realtà che ne consentono una comprensione più ampia e profonda.

 

Angela Carter diceva che una commedia non è altro che una tragedia che succede ad altri. Leggere tragicommedie è infatti un piacere sottile che permette, di riflesso, di guardare alla nostra vita con maggiore disincanto, sdrammatizzandola.

 

Voglio dare una lista di opere (romanzi e racconti) divertenti – e talvolta un po’ amari – che serva da serbatoio di idee per una lettura che intrattenga in modo «umoristico», qualsiasi sia la sfumatura di significato che si voglia attribuire al termine.

 

L’ordine non è nella fama, nella diffusione e neppure nel grado di ilarità che trasmettono nella lettura. Sono semplicemente opere che ho letto e trovato divertenti e che suggerisco ad altri di leggere per «passare il tempo».

 

Inizierei dall’umorismo inglese, noto in tutto il mondo e dalle letture che più piacciono anche ai britannici e proseguirei con l’inserimento di autori di altra nazionalità. Su Amazon potete trovare le recensioni di chi ha letto i libri che qualche volta risultano imperdibili quanto i libri stessi.

 

1. I libri della serie con Jeeves di P.G. Wodehouse. Uno qualsiasi. Si può iniziare con Alla buon’ora Jeeves! (1933) oppure Il codice dei Wooster (1938), che segue le peripezie di Berti Wooster o ancora, Qualche cosa di nuovo o Il Castello di Blandings. È impensabile mettere insieme una qualsiasi lista dei libri più divertenti della letteratura mondiale senza includere Wodehouse.

 

2. Tre uomini in barca (per non parlar del cane) (1889), di Jerome K Jerome. Questo titolo è considerato meritatamente – un classico della comicità anglosassone, con un bizzarro terzetto che fa un viaggio in barca lungo il fiume Tamigi da Kingston a Oxford; viaggio costellato di sventure e avventure che restituisce una spassosissima storia di viaggio che prende in giro la buona società inglese. È un libro che fa veramente ridere, con dei personaggi amabilissimi, un fantastico cane e una sequela di avvenimenti e racconti che non lasciano spazio alla noia. In origine doveva essere una guida di viaggio «seria»; fortunatamente ha ceduto all’arguzia degli aneddoti del narratore e rimane il vivido ritratto della mente di uno scrittore brillante.

 

3. Guida galattica per gli autostoppisti (1979) – e gli atri quattro romanzi della serie – di Douglas Adams. Originariamente un palinsesto radiofonico andato in onda a puntate alla BBC ora un componimento avventuroso, demenziale fantastico. La Terra deve essere demolita per fare spazio a un’autostrada galattica. Arthur Dent riesce a salvarsi grazie al suo amico alieno Ford Prefect, un autostoppista che viaggia di pianeta in pianeta per redigere articoli per la famosa Guida. Nato originariamente come serie radiofonica di fantascienza, ha avuto un successo enorme. Adattato in forma di romanzo, serie televisiva, videogioco e cinema. Il primo romanzo della serie è considerato il migliore. La «guida» è tra i libri comici e umoristici più famosi dell’era contemporanea, combinando un’immaginazione pirotecnica a un umorismo inesauribile. L’utilità della Guida galattica per gli autostoppisti è un best seller galattico che «costa poco» e reca in copertina la madre di tutte le regole quando ci si trova nello spazio: mai farsi prendere dal panico. Inoltre ci fornisce la risposta alla ragione della vita, dell’universo e di tutto quanto, che non rivelo per non spolerare troppo..

 

4. Eva, una bambola e il professore (1976) di Tom Sharpe. La storia racconta un lungo week-end in cui tra il professor Wilt e sua moglie Eva si intromette una bambola gonfiabile, causando episodi di ogni tipo. Se volete iniziare da qualcos’altro di Tom Sharpe, potete iniziare da La grande caccia, ma uno qualsiasi dei romanzi di Sharpe è uno spasso. Ricordo solo il romanzo di esordio in Italia: La mischia paradassole e ai limiti dell’assurdo.

 

5. Il diario di Bridget Jones (1995) di Helen Fielding. Probabilmente, si conosce il film del 2001 (e il suo seguito di qualche anno dopo) che è stato tratto da questo libro che ha venduto due milioni di copie nel mondo. Non serve dire che racconta in chiave divertente un anno della vita della protagonista trentenne, single e londinese alle prese con chili di troppo, eccessi di fumo e alcol e soprattutto uomini sbagliati

 

6. Piccoli suicidi tra amici (1990) di Arto Paasilinna. Un imprenditore fallito e un colonnello vedovo si incontrano per caso: hanno deciso di suicidarsi nello stesso granaio. Imbarazzati, iniziano a parlare dei loro problemi, rimandando il loro intento e diventando amici. Da questa amicizia nasce un’associazione per aspiranti suicidi e un viaggio, insieme a trenta iscritti, attraverso la Finlandia in cerca del dirupo migliore da cui buttarsi.

 

7. Una banda di idioti (1980) di John Kennedy Toole. Il libro ha vinto postumo il premio Pulitzer per la narrativa nel 1981 e il titolo è ispirato da un aforisma di Johnatan Swift: «Quando viene al mondo un genio autentico, lo si può riconoscere dal fatto che gli idioti sono tutti coalizzati contro di lui.» Nel libro conosciamo l’ossessiva personalità di Ignatius J. Reilly, ragazzo obeso costretto a rimediar lavori per aggiustare i guai economici della famiglia. Intorno a lui vortica la città di New Orleans e la giostra di eccentrici personaggi popolano il quartiere dove abita. Toole scrisse il romanzo nei primi anni Sessanta e la sua incapacità di trovarne un editore lo portò a suicidarsi nel 1969.

 

8. Un libro qualsiasi di Donald Westlake con protagonista Dortmunder e tutti i personaggi di contorno. Difficile dire da quale iniziare. Suggerisco di leggerli in ordine di data di pubblicazione anche per apprezzare l’evoluzione della comicità di Westlake. Il primo della serie è stato pubblicato in Italia con il itolo «Gli ineffabili cinque»

 

9. Alta Fedeltà (1995) di Nick Hornby. Un trentenne lasciato dalla propria compagna passa le giornate nel suo negozio di vinili in un mondo in cui dominano i CD. Circondato dalla musica, stila classifiche per fare un bilancio della propria vita e scaricare ogni responsabilità. La sindrome di Peter Pan e le difficoltà nei rapporti interpersonali condito da tanta ironia, un pizzico di buonismo e tanta tanta musica. Da suggerire anche Non buttiamoci giù, probabilmente il più divertente dei libri di Hornby, che racconta le vicende di quattro persone che si ritrovano a Londra, sul tetto di un grattacielo, nella notte di San Silvestro. Quattro persone molto diverse tra loro che hanno deciso di farla finita, di buttarsi di sotto, ma che nell’inconsueto incontro si racconteranno scoprendo che la loro decisione di suicidarsi non era poi così definitiva.

 

10. La concessione del telefono (1998) di Andrea Camilleri. In questo libro, tra lettere e dialoghi riportati senza narrazione esterna, si raccontano le peripezie di un giovane di fine Ottocento al fine di ottenere una linea telefonica. Un’assurda burocrazia, la paura del comunismo e le passioni degli abitanti di Montelusa e Vigata si intrecciano in questa esilarante commedia degli equivoci con finale a sorpresa.

 

11. Il lamento del prepuzio (2007) di Shalom Auslander. Un’autobiografia romanzata con cui Auslander prende di mira uno degli argomenti tabù della comicità: la religione. L’autore racconta l’infanzia e l’adolescenza caratterizzati dall’ossessione religiosa e dalla ribellione tragicomica verso un mondo fatto di mille regole, spesso poco comprensibili e un Dio sempre arrabbiato e pronto a punire i suoi figli per un nonnulla. Sempre di Auslander A Dio spiacendo e Prove per un incendio. Letti i suoi testi è d’obbligo il passaggio a Gary Shteyngart, iniziando da Storia d’amore vera e supertriste o Absurdistan.

 

12. Buona Apocalisse a tutti! (1990) di Terry Pratchett e Neil Gaiman. Un angelo pedante e un diavolo gaudente seguono le vicende umane fino alla fine, nel senso letterale: la profezia di una strega del Seicento dice infatti che il mondo sta per finire. I Quattro Motociclisti dell’Apocalisse e le armate angeliche si concentrano in un piccolo paesino che sarà l’epicentro della catastrofe. Per motivi diversi, l’angelo e il diavolo tentano di evitarla, aiutando gli umani a fermare Dio.

 

13. Il diario di Adrian Mole, di anni 13 e ¾ (1982) di Sue Townsend (1982). Un viaggio nella mente esilarante di un adolescente. Si sbirciano gli scarabocchi privati di questo adolescente solitario di periferia mentre fa osservazioni pseudointellettuali sulla vita, sull’amore e su tutto ciò che ha visto al telegiornale quella sera, sempre con la consapevolezza di mentire a se stesso e al lettore. La serie alla fine si è estesa su 8 libri, per finire con Gli anni dell prostata del 2009, cinque anni prima della morte dell’autrice.

 

14. Lucky Jim (1954) di Kingsley Amis. Ambientato poco dopo la fine della seconda guerra mondiale, il libro segue le vicissitudini di Jim, sfortunato docente di storia medievale in un’università di provincia, che cerca di farsi una vita in un mondo dove le macerie del passato si affiancano ad un futuro improbabile. Il protagonista è perseguitato da uno dei più grandi idioti artistici della storia della letteratura e da Margaret, che crede di essere la ragazza di Jim e che una ragazza nevrotica che di più non è possibile.

 

15. La vita e le opinioni di Tristram Shandy (1759) di Laurence Sterne. Il libro è una lezione per i cabarettisti nel tenere in piedi una barzelletta: è fondamentalmente una storia incredibilmente lunga che l’autore continua a cercare di raccontare come storia della sua vita, ma continua a farsi distrarre da milioni di altri pensieri e si lancia in così tante divagazioni che è praticamente morto mentre la stava ancora scrivendo. È impossibile da descrivere e molte persone lo trovano impossibile da leggere, ma a me è piaciuto.

 

16. Una visita guidata di Alan Bennett. Non è un romanzo, ma una visita guidata alla National Gallery di Londra. Però se vi aspettate una paludata lezione sull’arte avete sbagliato indirizzo. Alan Bennett è il cicerone che tutti sognano. Una passeggiata tra le sale del famoso museo per scoprirne la bellezza attraverso l’ironia dell’autore e l’inaspettata comicità di alcune scelte pittoriche. Altro libro dell’autore consigliabile è «Nudi e crudi» in cui un avvocato londinese e sua moglie si ritrova la casa svaligiata dai ladri che gli portano via la moquette, il rotolo della carta igienica, il forno e l’arrosto che attendeva lo scatto del timer. La coppia cercherà di far luce sull’accaduto, rimanendo coinvolta in un vero rompicapo.

 

17. Il nostro agente all’Avana (1958) di Graham Greene. Ci fu un momento durante gli anni tesi della guerra fredda che si cominciarono a scrivere parodie dei romanzi di spy story. Questo ne è senza dubbio il capolavoro. Siamo nella Cuba pre-castrista, un pacioso venditore di aspirapolveri si barcamena tra problemi economici e familiari fin quando vede come unica soluzione a tutti i suoi dilemmi quello di arruolarsi nei Servizi Segreti di sua Maestà. L’equazione sembra semplice: danaro in cambio di informazioni. Il protagonista comincia a inventarsele in un crescendo sempre più fuori controllo.

 

18. Manuale di conversazione di Achille Campanile. Il libro è costituito da 48 racconti. Il primo racconto – che dà anche il titolo alla raccolta – riporta con ironia alcune strampalate coppie di botta e risposta che riempiono i cosiddetti manuali di conversazione, che sono tanto utili nell’apprendimento delle lingue straniere. La risposta è quasi sempre fuori tema rispetto alla domanda iniziale e in genere è un’altra domanda. L’autore rimpiange ironicamente l’assenza della terza battuta: da questa, infatti, potremmo proficuamente imparare.

 

19. La legge di Murphy di Arthur Bloch. È una carrellata di aforismi sostenuti da una filosofia rassegnata: non bisogna prendersela, perché le leggi dell’universo sono determinate dal fattore sfortuna. Il mondo viene descritto come un grande manicomio in cui tutto va storto alla maggior parte delle persone.

 

20. Una cosa divertente che non farò mai più di David Foster Wallace. Lo scrittore parte per una crociera extralusso, direzione Caraibi, in compagnia di ricconi forse un po’ annoiati ma con tanta voglia di divertirsi. Al ritorno consegnerà alla rivista che ha commissionato il lavoro, uno dei suoi racconti più acuti e esilaranti resoconti sull’animazione organizzata, il comfort esasperante, il lusso senza inibizioni, la surreale efficienza dell’equipaggio, i passeggeri che sembrano fuggiti da una storia a fumetti. E Wallace in mezzo al mare a cercare di restar lucido a bordo del più artificiale tra i paradisi. Quello che sembra un innocente diario di viaggio su una crociera caraibica a 5 stelle a pagamento diventa un viaggio nelle nevrosi paranoiche, mentre l’autore comincia a temere di essere “coccolato”. Altro testi Wallace è «Infinite Jest». Può sembrare strano trovarlo in una lista di libri divertenti da leggere con le sue mille (e oltre) pagine, più le note. È un romanzo pieno di vicende drammatiche, senza dubbio estremamente impegnativo, ma è anche ricco di momenti comici semplicemente irresistibili.

 

21. Una passeggiata nei boschi di Bill Bryson. Famoso scittore di letteratura di viaggio, Bryson racconta la sua esperienza nell’affrontare l’Appalachian Trail (un chilometrico setiero sui monti) e tutte le persone che incontra nel suo viaggio lungo percorso (per non parlare degli orsi). Altro divertente libro di Bryson (peraltro tutti le sue guide di viaggio sono divertenti), «Vestivamo da Superman» dove troviamo un entusiasmo sfrenato per tutte le cose atomiche (dai cocktail ai motel e, naturalmente, alle bombe) e un’infinita innovazione culinaria, (maionese spray, insalate congelate, caffè istantaneo liquido in bomboletta spray).

 

22. Istruzioni alla servitù (1745) di Johnatan Swift. Le Istruzioni alla servitù si presentano come un manuale per servitori: chi scrive afferma di essere stato egli stesso un valletto, con sette anni di servizio alle spalle. La natura delle istruzioni appare paradossale. Chi scrive rappresenta virtualmente un sodale dei servitori. Di conseguenza i consigli del valletto-scrittore sono orientati interamente all’interesse dei servi. Dà consigli su come assentarsi dal servizio e farla franca, su come guadagnare sugli acquisti del padrone, su come non rinunciare ai piaceri in generale, anche quando ciò va a discapito della qualità del servizio. Ogni aspetto dell’attività pratica e della situazione psicologica di una grande casa settecentesca è tirato in ballo con una straordinaria precisione, cosicché ogni scenetta comprende una istruzione «a rovescio».

 

23. Manuale del boia (1928) di Charles Duff. Difendendo strenuamente in apparenza la pena di morte dalle mire abolizioniste e compilando diligentemente un vademecum per le esecuzioni capitali a mezzo di impiccagione, l’autore mette a nudo tutte le assurdità, la crudeltà e l’inutilità della pena capitale. In appendice, tabelle, grafici, statistiche e prontuario del boia. Per queste ragioni e per la scrittura acuta, ironica e penetrante il libro risulta denso di irresistibile humour nero.

 

24. Il manuale dell’avaro. L’arte e i piaceri della taccagneria (1988) di Mifflin Lowe. Un libriccino da leggere quando si vuole sorridere. Assolutamente paradossale nei suoi consigli per instradre il lettore all’arte dell’avarizia. Consigliatissimo a chi ha sempre paura di spendere troppo per non prendersi troppo sul serio o consolarsi pensando che c’è chi davvero sta messo peggio di lui.

 

25. La bottega degli errori (1999) di Douglas Lindsay. Primo romanzo della serie di Barney Thomson, barbiere cerusico, a cui segue Il monastero dei lunghi coltelli (2008, ITA). La serie è arrivata a nove titoli, ma solo i primi due sono stati tradotti in italiano. Barney è un barbiere di Glasgow che, a causa del poco successo nel suo campo, viene licenziato dal suo capo, Wullie. Per puro errore, Barney ucciderà Wullie durante una lite e nasconderà il corpo a casa della madre. Da qui una serie di situazioni tragicomiche. Alla fine Barney torna alla sua vita e al suo lavoro, considerato come il superstite di una strage causata da altri.

 

26. Scambi (1975) di David Lodge del 1975. L’autore ha scritto anche altri romanzi sul mondo accademico Il professore va al congresso (1984) – sequel di «Scambi» – Ottimo lavoro, professore ed È crollato il British Museum. «Scambi» è la storia di due docenti universitari di letturatura inglese, il Britannico Philip Swallow e lo Statunitense Morris Zapp, che partecipano ad uno scambio accademico di diversi mesi tra le rispettive università. Risulta una lettura svagata e tranquilla per riprendere il fiato, magari, dopo aver letto qualcosa di più impegnativo. Altro libro di Lodge consigliabile (oltre a quelli già citati) è Pensieri, pensieri.

 

27. Il più grande uomo scimmia del pleistocene (1960) di Roy Lewis. Questo romanzo racconta le vicende di un gruppo di cavernicoli africani nel periodo del Pleistocene, le loro avventure quotidiane e il loro cammino sulla via dell’evoluzione, a partire dal dominio del fuoco. Con un sapiente utilizzo di anacronismi Lewis rende attuali le vicende del gruppo di ominidi protagonisti e verso il finale vira di tono raggiungendo un’intensità imprevedibile nei primi capitoli.

 

28. Il caro estinto (1947) di Evelyn Waugh. Dopo la morte di un amico, il poeta e impresario di pompe funebri Dennis Barlow si trova a entrare nel paradiso artificiale hollywoodiano del Whispering Glades Memorial Park. All’interno dei suoi cancelli dorati, la morte, all’americana, viene avvolta e venduta come un pacchetto vacanza. Altro romanzo di Vaugh è Corpi vili (1930). È un libro che descrive brillantemente, in modo esilarante e senza mezzi termini, una società che è schiava del pettegolezzo e della decadenza, traumatizzata dalla guerra e dalla catastrofe finanziaria, ma incapace di fermarsi e di precipitarsi a capofitto in un cataclisma sempre più profondo.

 

29. «Le lettere» di Groucho Marx. Anche chi non ama i libri scritti dai comici, deve fare un’eccezione per il maestro Groucho. Che Groucho fosse un attore dall’espressività straordinaria lo sa chiunque abbia visto almeno un suo film. Nei suoi libri però scopriamo anche una scrittura dallo spiccato talento umoristico, una prosa comica davvero di alto livello. Una sorpresa (un’altra) dell’uomo coi baffoni.

 

30. Triste, solitario y final di Osvaldo Soriano. Un anziano Stan Laurel incarica il detective Philip Marlowe di far luce sul perché i produttori non lo facciano più lavorare. L’investigatore si mette al lavoro aiutato da Soriano (l’autore diventa personaggio) arrivando al cuore dello star system hollywoodiano e finendo per metterlo a soqquadro. Un libro divertente, ricco di passaggi esilaranti che tuttavia lascia un senso di malinconia,come quella di un clown triste.

 

./.. segue …