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Un libro

  25 febbraio 2020 Libri

Parti di un libroUn libro è un oggetto comune. Ha una copertina e delle pagine con delle immagini, forse. È fatto di carta e inchiostro. È una cosa piuttosto comune. Praticamente tutti riconoscono questo oggetto, anche i giovani prima di andare a scuola. Chi ha mai sentito parlare di una persona che osserva questo insieme di carta stampata e dice, con stupore, «Che cos’è?».

 

Tutti sanno riconoscere un libro quando lo vedono. Sì, i libri sono una visione piuttosto familiare ai nostri tempi, così familiare che il loro aspetto non provoca sorpresa né agitazione. Chiunque può procurarsene una dozzina in un attimo. Tutto questo fa nascere una domanda: la familiarità genera disprezzo? O se non disprezzo, insensibilità?

 

I libri non sono sempre stati così banali. In passato si prendeva in prestito un libro da leggere alla luce del fuoco, non capitava spesso di averne uno tra le mani. Quando questo accadeva era un evento molto speciale. Allora un libro non era una cosa ordinaria.

 

I libri sono qualcosa di più di inchiostro e carta. Sono idee e sentimenti tenuti insieme dalla stampa. C’è uno scrittore dietro e un editore e un artista, forse. È fatto di parole, di conoscenze e di meraviglie. È fatto di pensieri e di un’attenta modellazione. È una cosa straordinaria.

 

È strano, forse, ma chi ha mai sentito parlare di due persone che leggono lo stesso libro, guardano le stesse pagine, gli stessi piccoli caratteri neri, ma ne ricavano esattamente le stesse idee o le stesse sensazioni. Un libro è qualcosa di paradossale: è uguale per tutti quelli che lo tengono in mano e diverso per tutti quelli che lo tengono in mente.

 

Nessuno conosce un libro solo come oggetto. «Non si può giudicare un libro dalla copertina», come dice il proverbio. Per conoscere un libro bisogna prenderlo a cuore. Bisogna conviverci. Non si conosce correttamente qualcosa finché non ci si è convissuto per un po’ di tempo. I libri sono così.

 

Vivere con un libro è un dare e ricevere. Dare sé stessi alle parole e dare sé stessi per ciò che si conosce e di cui si tiene conto; ricevere uno scrittore, i suoi detti, le sue conoscenze, le sue convinzioni profonde. Senza questo dare e ricevere non si può sapere veramente se si sta ricevendo abbastanza per quello che si sta dando.

 

Un libro come oggetto è solo carta e inchiostro finché le sue pagine non vengono lette, lette da una persona che vuole sapere cosa altri hanno pensato e provato nella vita. A pensarci bene, c’è un sacco di vita che vive con i libri.