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Storia di una copertina

  16 febbraio 2020 Banner CE

Cover CE contornataQuando si è trattato di realizzare la copertina di uno dei miei ultimi libri a stampa stranamente non avevo – a differenza di altre volte – nessuna idea particolare sulla sua realizzazione. Così ho chiesto suggerimenti in rete su un gruppo di cui facevo parte e devo dire che si sono dimostrati molto collaborativi – ci speravo.

 

Già altre volte avevo chiesto agli iscritti al gruppo un parere su bozze di copertine di altri miei testi ed ebook e mi avevano sempre aiutato. Questa volta hanno iniziato addirittura con una serie di proposte operative, anche molto dettagliate. Dopo un batti e ribatti a difesa di ognuna delle proposte siamo arrivati a un certo consenso che però non mi consentiva di concludere «in proprio» la copertina, per mancanza di adeguata strumentazione e soprattutto di competenze specifiche in materia di grafica.

 

Così, su suggerimento di uno(a) degli iscritti, mi sono rivolto a un grafico professionista, che in quattro e quattr’otto non solo mi ha risolto il problema, ma mi ha anche fornito seduta stante una proposta alternativa. La proposta era molto bella, al di là di quanto avrei mai potuto fare da solo, ma ho dovuto rinunciarci. Troppo costosa da realizzare per una serie di motivi «tecnici» e finanziari.

 

Perciò, con il materiale prodotto dal professionista, ho rielaborato qualcosa di più semplice, che non incontrasse ostacoli tecnici, cercando di salvare quanto più possibile del lavoro dell’esperto. L’ho sottoposta (la bozza di copertina) all’esame di un’amica fidata in materia che tutto sommato l’ha trovata accettabile. Perciò ho deciso di usarla al posto della proposta del grafico; almeno così salverò capra e cavoli.

 

Non ho rimpianti, alla fine, la copertina è comunque qualcosa di decisamente migliore di quanto avrei mai potuto fare da solo. Ma un po’ di rammarico rimane. In compenso posso dire di aver conosciuto un grafico eccellente a cui potermi rivolgere in futuro.

 

La cosa sorprendente è che lo stimato professionista, che è un free-lance molto conosciuto nel campo – ma questo l’ho scoperto solo dopo – non ha voluto una lira per venirmi in aiuto. Ha usato lo stesso metodo che impiego anch’io quando conosco qualcuno per la prima volta che mi chiede qualche contributo professionale. Nessuna richiesta all’inizio; se poi ci si trova bene, il rapporto continua e allora si può anche parlare di soldi …

 

Un grazie di cuore a tutti quelli che hanno collaborato a questa vicenda, in gruppo e singolarmente – loro sanno chi sono – e soprattutto al «grafico».