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Storia di un libro: Cinognostica Evoluta

  6 agosto 2020 Banner CE

Mi è stato chiesto da più parti di scrivere due righe sul mio ultimo libro appena pubblicato che si intitola «Cinognostica Evoluta».

 

Per la verità mi era stato chiesto di fare un video di presentazione, ma non sono moto abile con le nuove tecnologie per cui ho pensato bene di rimanere sul mio terreno e di scrivere due righe sulle origini e lo sviluppo del libro, raccontando fatti e vicende che ovviamente dai contenuti del testo non appaiono.

 

Cani e razze canine 1stTempo fa mi resi conto che erano passati più di 15 anni dalla prima uscita di un mio libro intitolato «Cani e Razze Canine» e che forse c’era bisogno di una revisione complessiva dei suoi contenuti che seguissero l’«evoluzione» dei concetti espressi in quella pubblicazione.

 

La stesura di quel testo era iniziata nel marzo del 1983 e aveva impiegato praticamente 20 anni a trovare un editore che avesse avuto il «coraggio» di pubblicarla. Per questo motivo e per le vicissitudini legate alla sua pubblicazione, c’era forse bisogno di una revisione dell’opera.

 

Come ho già raccontato in altre occasioni, quando dopo 20 anni di attesa la Edizioni 5 decise con una sponsorizzazione della Hill’s di pubblicare per la prima volta «Cani e Razzi Canine» nel gennaio del 2004, tutto avvenne nel giro di 10 giorni prima della vacanze natalizie del 2003.

 

Non ebbi praticamente modo di organizzare il lavoro in alcun modo e per non perdere l’occasione mi adattai a eliminare almeno due terzi del materiale che avevo in animo di pubblicare per rientrare nei ferrei dettami dello sponsor e dell’editore. Ovviamente il metodo non poteva che andare a detrimento della qualità (e della quantità) del lavoro pubblicato.

 

La pubblicazione non aveva pressoché illustrazioni ed era nient’altro che la trasposizione in forma stampata dei miei appunti accumulatisi nel tempo e abbondantemente sfrondati per rimanere all’interno delle pagine consentite.

 

Dopo qualche anno tentai di pubblicare un secondo volume, per recuperare tutti i contenuti eliminati, ma già eravamo in piena crisi economica (2008) e quel volume non vide mai la luce, passando per varie vicissitudini.

 

Trovai e persi un editore spaventato dalla mole del testo e dal carattere troppo tecnico dello stesso. Trovai e persi uno sponsor che aveva molto elogiato i contenuti del primo volume, ma non aveva budget a disposizione del settore marketing per sponsorizzare la pubblicazione di quest’ultimo volume. Trovai e persi un secondo sponsor estero che era interessato alla faccenda ma alla fine non se la sentì di sobbarcarsi il rischio, vista la limitata dimensione del mercato librario italiano. Infine trovai un editore che aveva proposto il testo come titolo finanziabile da contributi regionali per l’editoria ma i finanziamenti finirono a un’opera concorrente sui vitigni autoctoni della loro regione.

 

Cani e razze canine TrilogiaSolo nel 2010 incontrai (o meglio, ri-incontrai, perché ci eravamo conosciuti tempo addietro ma nessuno dei due aveva pensato a una collaborazione) l’attuale editore dell’opera con il quale fu possibile mandare in stampa tutto il materiale originario, suddiviso in tre volumi, di cui uscì nel 2012 una seconda edizione, risistemata e ampliata con l’ulteriore materiale accumulatosi dal 2004, perché la precedente edizione era andata esaurita.

 

«Cani e Razze Canine» è rimasta comunque nient’altro che la raccolta dei miei appunti, costituita letteralmente da migliaia di paragrafi che trattavano gli argomenti più disparati di morfologia funzionale e la continuata mancanza di organicità oltre alla nota carenza della parte iconografica rimasero sempre il tallone d’Achille dell’opera.

 

E arriviamo al 2017 quando, quasi rimpiangendo di aver deciso di fare una pubblicazione in lingua inglese, mi sono scontrato con la primaria necessità di «fare ordine» prima di editare qualcosa di decente per gli amici anglofoni. Ne è risultato un piano di lavoro che poteva essere (qualche decennio fa) un indice decisamente più organico di quello che fu per «Cani e Razze Canine».

 

A questo punto l’osservazione è venuta spontanea: perché non pubblicare il tutto prima in italiano? Per cui ecco un’idea che avrebbe potuto anche concretizzarsi entro l’anno. In realtà di anni ce ne vollero tre.

 

In effetti la vera e propria realizzazione iniziò con un post in Facebook a ridosso della vacanze natalizie del 2019, nel quale mi chiedevo, mentre terminavo la stesura del piano di lavoro – che avevo chiamato provvisoriamente «sunto» – di questo tenore:

 

«Una domanda, che è più una mia considerazione per l’anno nuovo. Se finalmente, dopo tante insistenze, uno si mette finalmente dell’idea di fare un testo di cinognostica (moderna) a fumetti (inteso come illustrato, anziché sterminate pagine di solo testo) e ci si mette di buzzo buono durante le vacanze natalizie perché vuole fare un buon sunto schematico dei vari concetti, ma alla fine della raccolta preliminare del materiale si ritrova già con quasi 800 pagine di roba … ha ancora senso parlare di «sunto»??!! Non è che la cosa suona vagamente ridicola?»

 

Copertina CETra i commenti ce ne fu uno di particolarmente azzeccato, che, con un ossimoro micidiale, propose la definizione di «sunto esteso», che in effetti divenne – previa autorizzazione di chi l’aveva formulato – il sottotitolo definitivo dell’opera: «Cinognostica Evoluta. Un sunto esteso per i cinofili».

 

Qui comunque incominciarono i problemi «tecnici». Sino ad allora avevo pubblicato i miei libri in formato A5 per agevolarne la portabilità e consentirne la fruibilità un po’ in tutte le condizioni. Se c’erano problemi di quantità si aumentavano i volumi. Stavolta volevo dare una certa unitarietà al tutto ma senza finire sul formato A4 che avrebbe costretto a «studiare» col libro su un tavolo e chissà chi poi avrebbe trovato il tempo di leggerlo. Nel prosieguo di quel post pre-natalizio scrissi:

 

«Ne ho vagamente accennato all’editore, ma il problema è la «maneggiabilità» di un tomo del genere, anche se oggi fanno colle che resistono anche alle bombe atomiche. La rilegatura tradizionale ovviamente risolverebbe ogni problema ma è inarrivabile come costi (costa più dell’intera produzione del libro). Anche come ebook sarebbe pesante leggendolo con un reader, a meno di fare una scelta drastica e leggerlo almeno con un tablet. Boh, vedremo. Non vorrei dover fare l’ennesima «trilogia» …»

 

La cosa si risolse nel senso che fu leggermente ridotta la dimensione del carattere standard, ma utilizzandone uno di più «leggibile» e impaginando il tutto in un formato a metà strada tra l’A5 e l’A4: un 17×24. Venne usata una copertina in brossura ma più pesante del solito e la rilegatura cucita a fascicoli per garantirne solidità e durata.

 

Ad agosto 2020, nonostante le note vicende della pandemia Covid dell’anno, il testo è stato pubblicato. Risultato finale di 836 pagine, organizzato in 6 parti suddivise per macro-argomenti: dati generali (terminologia e dati biologici), struttura (anatomia e cenni di istologia e fisiologia), conformazione (generale e regionale, classificazioni, cinometrìa, trattamento dati, sistemi di identificazione), movimento (statica, dinamica, strutture funzionali, distretti motori, locomozione, andature, salti, trotti specifici e altro), strumenti (di apprendimento, approfondimento e fonti) e appendici (argomenti vari e residuali, standard, aspetti psicologici della valutazione).

 

Questo testo è un po’ un capolinea. Non so se avrò ancora la forza e la lucidità per riaffrontare opere di queste dimensioni. Penso che d’ora in poi mi dedicherò a qualcosa di molto più specifico e circostanziato.

 

Non posso che chiudere con un ringraziamento a tutti quelli che hanno contribuito alla realizzazione del testo, in primis a mia moglie – e alla sua mitica pazienza – e con un triste e affettuoso ricordo per colui al quale è prioritariamente dedicata l’opera: mio figlio Tom, che non è più.

 

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