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Rottanova

  28 gennaio 2020 Rottanova

Falco appollaiato su un cavoQuesto l’avevo scritto poco prima di un Natale …

 

Ieri sera alle 23:23 c’è stato il solstizio d’inverno; il mio 60° solstizio d’inverno. Non potrò vederne più altri sessanta. Quindi ho pensato che il tempo che mi restava avrei potuto impiegarlo per fare qualcosa di utile per chi rimarrà dopo di me. Per cui – l’indomani mattina – sono andato nella camera di mio figlio e gli ho chiesto se voleva fare un po’ di pratica con l’auto – ha vent’anni e sta preparando gli esami per ottenere la patente di guida. Grazie alla sua entusiastica risposta ci siamo immessi nel traffico pre-natalizio ma abbiamo rinunciato subito a percorrere un tragitto urbano deviando verso l’aperta campagna.

 

Lungo la strada mio figlio mi ha proposto di andare in un posto «mitico» del quale per sessant’anni avevo solo visto le indicazioni stradali e quelle sulle destinazioni degli autobus extra-urbani. Il nome di questa località è legato ad una calamità del passato. Durante un forte alluvione del passato il fiume Adige ruppe gli argini proprio in quel punto dando così il nome al piccolo paese di «Rottanova».

 

Come tutti i villaggi nella campagna della Bassa (Padana) più sono piccoli e più dispongono di altissimi campanili della chiesa locale. Il paese è praticamente costituito da circa 500 metri di strada al di là di un ponte sul fiume, affiancata da alcune case, chiesa, ufficio postale, ben tre bar e – incredibilmente – una balera chiamata «Orchidea».

 

Percorsa la mitica località di cui avevo letto per tutta la mia vita passata, siamo saliti sull’argine e dopo qualche centinaio di metri abbiamo dovuto girare l’auto perché la zona dove era stato fortificato l’argine che si era rotto durante l’alluvione era interdetta al traffico.

 

Ci siamo girati e abbiamo ripercorso in senso inverso l’unica strada che attraversava il paese e tornando verso casa abbiamo imboccato una strada che percorreva, lunga e diritta, la campagna per chilometri. Per dare l’idea di quanto isolato sia questo posto, posso solo dire che su un palo a fianco della strada ho visto appollaiarsi un falco! Ora, i falchi nella nostra regione si
vedono solo nelle Dolomiti; vederne uno in aperta campagna oltretutto così vicino alla strada da poterlo quasi toccare non è un evento che capita tutti i giorni.

 

Tornato a casa ho pensato che a differenza di tanti coetanei che conoscono le isole Seychelles o le Mauritus io potevo anche morire dicendo di aver visto Rottanova. Non credo che molti altri, a parte gli abitanti di quel paese, possano vantare un curriculum da esploratore geografico di tale caratura.