Libri & Natura Il sito di Mario Canton

Public speaking (parlare a un pubblico)

  26 gennaio 2020 Public speaking

MicrofonoNella letteratura mondiale sono innumerevoli i testi che parlano dell’argomento «parlare in pubblico» (public speaking), inteso come tecnica di gestione di una presentazione, relazione, lezione o altro di fronte a un auditorio (a volte numeroso) di persone, più o meno esperte di quello che si sta dicendo.

 

Qualcuno mi ha chiesto dei brevi consigli sul modo di impostare e organizzare questo atteggiamento. Qualche relazione o lezione l’ho tenuta pure io nel tempo. E qualcosa ne ho ricavato come insegnamento.

 

Nello specifico chi mi scriveva doveva presentare una serie di libri che aveva scritto e chiedeva consiglio su come affrontare la questione.

 

Gli ho risposto brevemente in questo modo (se a qualcun’altro potesse interessare) …

 

«Per quella che è la mia esperienza bisogna incominciare «piano».
La frenesia non è un buon biglietto da visita.
Trova una aneddoto divertente (non occorre fare il comico) per iniziare.
Così metti a proprio agio il pubblico.
Poi parla, attenendoti al vecchio brocardo latino (dico quel che dico, lo dico, dico perché l’ho detto).
Se ogni tanto stemperi l’ambiente con qualche battuta ironica, al pubblico in genere non dispiace.
Termina ringraziando tutti per aver partecipato e saluta.
Tutto qui, direi.
La cosa più importante è non sembrare terrorizzati o impacciati.
Ne risente il tono della presentazione.
Purtroppo questo migliora solo con il tempo.
Dimentica che sei davanti a un pubblico e presto prenderai il tuo ritmo.
Se vuoi, puoi fare qualche prova a casa davanti a uno specchio.
A voce alta.
Devi ascoltarti, perché così apparirai agli altri.
Comunque il mio vecchio insegnante di latino diceva: Rem tene, verba sequentur (Se conosci il tuo argomento, le parole verranno da sole).
E credo che il tuo romanzo tu lo conosca bene, avendolo scritto.
In bocca al lupo.
Ciao.»