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Prendere appunti

  17 febbraio 2020

AppuntiAlla fine degli anni ’70 (per l’ennesima volta preciso: del secolo scorso), mentre la ricerca di materiale cinotecnico proseguiva, con estrema fatica, per tutto l’orbe terraqueo (non c’era ancora Internet a quei tempi), cominciai a sentire l’esigenza di fissare le conclusioni a cui pervenivo in seguito allo studio del materiale che riuscivo di volta in volta a procurarmi.

 

Nel Marzo del 1983 iniziai a prendere appunti su dei taccuini, che erano destinati ad occupare nel tempo interi cassetti.

 

Allora l’idea di pubblicare una sintesi di quel materiale che si veniva via via accumulando era molto vaga, ma credo che nacque allora la  sensazione che alla cinofilia italiana probabilmente serviva un nutrito apporto di moderne conoscenze in materia.

 

Molti anni dopo quelli appunti divennero testi e addirittura l’intera bibliografia che si occupava di cinotecnia divenne una guida bibliografica plurilingue alle materie correlate alla cinotecnia.

 

Ma allora gli appunti erano solo per me e a volte, al di là della passione per la materia, mi chiedevo perché continuavo a tenere appunti, visto che avevo decisamente rinunciato all’idea di diventare un giudice e un allevatore professionista; insomma a me piaceva studiare i cani e le razze canine per capire come funzionavano e non mi interessava perdere tempo nell’allevamento personale o in giro per manifestazioni a consegnare o a conseguire titoli.

 

Tutto quello che volevo era poter osservare il più alto numero di soggetti possibile in condizioni di lavoro per scoprirne i segreti funzionali.

 

Più stavo lontano dalla cinofilia ufficiale e più capivo qualcosa in più di quello che cercavano i creatori delle varie razze: efficienza nella funzione.

 

E così ho passato i miei ultimi quarant’anni a occuparmi di morfologia funzionale dei cani e delle razze canine.