Libri & Natura Il sito di Mario Canton

Lo smartphone

  28 gennaio 2020 Samsung S5

Nokia 9300Pubblicato originariamente sul gruppo IDAC in Facebook

 

Ho avuto dei dubbi se scrivere ‘ste cose, ma poi mi sono detto: “Se non lo scrivo qui, chi altro potrà venire a saperlo?

 

[OT] al cubo.

 

Vorrei condividere con pochi altri sventurati – nel senso che tocca loro vedere i miei post – le vicissitudini di un quasi-sessantenne a cui viene consegnato per la prima volta nella sua vita uno smartphone.

 

Circa due settimane fa chiedo all’ufficio provveditorato dell’ente in cui lavoro – l’ufficio che si occupa degli acquisti – se possono procurarmi una batteria di ricambio per il cellulare di servizio perché, come già era successo tempo addietro, non regge più la carica e si esaurisce nel giro di poche ore.

 

Che si occupa della faccenda c’è una neo-assunta di circa vent’anni che trasale sulla sedia quando alla richiesta di quale sia il modello di cellulare che uso gli rispondo: «Un Nokia 9300».

 

La pulzella in questione commenta pertanto allibita che il modello in questione non è più in produzione dal Giurassico, o giù di lì, e dubita di riuscire a trovare una batteria di ricambio.

 

In alternativa mi prospetta come soluzione il ritiro del cellulare in uso e la sostituzione del medesimo con uno smartphone.

 

Io faccio presente che preferirei continuare con la mia «saponetta», ma che in realtà il mio vero problema è quello di recuperare i circa 900 numeri di telefono memorizzati in rubrica e che rappresentano i contatti con cui lavoro quotidianamente.

 

Mi dice di non preoccuparmi e di salvare su un file i contatti che poi si sarebbe trovato il modo di ricaricarli nel cellulare nuovo. In effetti ricaricarli a mano sarebbe stato un suicidio.

 

Come prevedibile batterie di ricambio per il Nokia non ne fanno più (credo addirittura che non ci sia nemmeno più la fabbrica, assorbita da non so quale colosso multinazionale) e quindi «mi tocca» un Galaxy S5 che, mi dicono, sembra essere il modello «più semplice» per un geronto-niubbo come me.

 

Per fortuna riesco a recuperare dai meandri di Internet il vecchio programma di gestione del Nokia e a farmi un bel file CSV con tutti i miei numeri della rubrica telefonica … e mi metto ad aspettare, cercando di sopravvivere con la saponetta la cui batteria è ormai da reparto di terapia intensiva.

 

Lunedì mattina mi telefona la pulzella dicendomi che la SIM del Nokia sarebbe stata disattivata per trasferire il numero su una SIM di diverse dimensioni adatta al Galaxy.

 

Rimango al buio per la giornata e il mattino dopodiché la «pulzy» bussa alla mia porta con il Galaxy in mano.

 

Segue tutta una serie di firme e controfirme per ricevuta, per discarico, per sostituzione ecc. (storie di ordinaria follia, ehm, volevo dire burocrazia) dopodiché mi lascia con ‘sta mattonella in mano e se ne va dopo aver – ovviamente – dichiarato di non aver idea di come si potessero trasferire i numeri di telefono dal vecchio al nuovo cellulare. Comunque mi avrebbe lasciato ancora per un po’ di tempo – bontà sua – il vecchio cellulare per recuperare eventualmente a mano la vecchia rubrica (sic!). Tutto come previsto nelle migliori ipotesi di Murphy.

 

Ora, a parte l’impatto dello strumento che da due bottoni è passato a una serie infinita di schermate dove non si capisce dove stanno le cose che servono, la mia preoccupazione è di riavere a disposizione i numeri di telefono.

 

Per cui parto a razzo a combinare casini (Lucia non c’entra) (Nota: era una degli iscritti al gruppo Facebook dove stavo scrivendo, che di cognome faceva Casini).

 

Innanzitutto collego con il cavetto USB lo smartphone al PC e NON riesco a visualizzare nulla.

 

Dopo una accurata e selezionata serie di imprecazioni, mi accorgo che sotto la schermata nera dello smartphone – che va in stand by nel giro di 10 secondi e alla riattivazione non mostra mai la home page (bisogna strusciarlo adeguatamente) – c’è un avviso che mi chiede se deve consentire al PC di leggerlo: chissà mai altrimenti perché l’avrei collegato al PC, mi chiedo.

 

Dopo aver confermato e riconfermato una dozzina di volte finalmente riesco a vedere lo smartphone e la scheda SD dove copio il mio bel file CSV, convinto di essere vicino alla meta.

 

Vado alla app del telefono, che mi rimanda alla app della rubrica, che mi rimanda alla app delle impostazioni dove mi si chiede se voglio importare contatti da una SIM, da un altro smartphone o da una scheda SD.

 

Felicemente sorpreso per aver trovato la mia soluzione clicco su quest’ultima opzione e mi viene detto che il file non è in un formato importabile (anzi in tentativo precedente mi aveva già detto di non trovarlo perché l’avevo copiato dentro ad una directory, anziché in radice) e che l’importazione può avvenire solo dal servizio contatti di Google, di Samsung e da svariati servizi cloud.

 

Tento allora la via dell’inserimento nei contatti di Google.

 

Ovviamente devo creare un account su Google, mi ritrovo così con l’ennesimo indirizzo di posta elettronica (Gmail), e cerco di caricare il mio file CSV su Contatti Google.

 

Il servizio mi avverte che non è in grado di importare i contatti perché è ancora in fase di sviluppo e che se volevo potevo utilizzare la versione precedente del servizio.

 

Per fortuna mettono il link al servizio precedente.

 

Clicco e mi ritrovo a caccia di dove sia infilato il comando «importa», caccia al tesoro seguita alla precedente (nel servizio in fase di sviluppo) in cui l’analogo comando sta da tutt’altra parte.

 

Finalmente avvio l’importazione e torno al servizio contatti più recente … per constatare che è vuoto.

 

Dopo arrovellamenti vari e successiva scarica di imprecazioni mi si accende una lampadina; faccio un refresh della pagina e compaiono tutti i miei 900 contatti.

 

Esco (neppure questo è stato facile) e ripiglio in mano il mio smartphone dicendogli da telefono->rubrica->impostazioni->importa di utilizzare i contatti di Google.

 

Panico, non succede nulla.

 

Ulteriori escandescenze e sfilza di parolacce indirizzate all’anima dei realizzatori dell’infernale aggeggio per poi scoprire, dopo duecento tentativi, che bisogna spuntare nelle impostazioni generali – che, ovviamente, stanno da tutt’altra parte – l’opzione «condivisione» altrimenti lo smartphone non legge alcunché.

 

Dopo aver fatto ‘sta scoperta ammiro come se fosse una esoterica apparizione l’elenco in rubrica di tutti i miei contatti.

 

Felice oltre misura apro il primo (e poi il secondo, il terzo, e così via) per accorgermi che tutti i contatti riportano il numero di telefono in un campo «note» e sono praticamente inutilizzabili per essere impiegati in chiamate telefoniche dirette.

 

Sconforto totale.

Mi metto a inserirli a mano, ma per ciascuno bisogna aprire la scheda, cliccare sul campo del numero di telefono, far slittare la schermata verso l’alto, per poter vedere il numero importato nel campo note e ora nascosto dalla tastiera comparsa alla base della schermata, inserire i numeri facendo attenzione a non sbagliare e salvare il tutto uscendo dalla scheda e memorizzandone l’intestazione per tornare all’elenco e aprire la scheda successiva … e ricominciare tutto da capo.

 

Ne sistemo alcune, dopo di ché decido di andare a pigliare aria ed esco di casa per una camminata, ma soprattutto per schiarirmi le idee.

 

Al rientro riprovo a rifare tutta la procedura a partire dall’importazione in Google Contatti del mio file CSV, spostando i dati da una colonna intitolata «Telefono generico» ad una intitolata «Cellulare generico».

 

Ricarico, importo, aggiorno e vado sullo smartphone a fare pulizia, accorgendomi che con la condivisione attiva a già aggiornato tutto, ma niente da fare i numeri di telefono stanno ancora in un campo «note» (un altro, ma sempre un campo «note»),

 

A questo punto mi sorge un dubbio dovuto agli anni di tentativi fatti al lavoro per risolvere problemi per conto terzi nell’intento di «prendere per il c…» le applicazione sui PC.

 

Non sarà che il file non viene caricato perché deve essere in un altro formato che non sia CSV? Mi sembrava di aver già letto una indicazione di questo tipo. Infatti al secondo tentativo di importazione esce un messaggio che mi dice che il file non può essere caricato perché non è in formato vCard (che credo sia quello delle rubriche degli iPhone).

 

In quel momento mi ricordo di aver visto nelle opzioni di esportazione di Google Contatti (quello vecchio, perché quello nuovo, a cui regolarmente ti rimandano, non funziona, in quanto ancora in sviluppo) la scelta del formato vCard.

 

Provo. Ricancello tutto, esporto tutto (in formato vCard). Ricarico tutto. Dico allo smartphone di importare nella rubrica e magicamente va tutto a posto.

 

A questo punto, avuta la conferma della validità della procedura, prendo il mio CSV, sposto tutti i numeri in una nuova colonna, che nomino semplicemente «Cellulare» (perché quella era l’etichetta del campo «usabile» nella scheda contatti dello smartphone) rifaccio il file vCard, lo ricarico sulla SD dello smartphone (cancellando prima tutti i file caricati precedentemente), lo faccio importare dalla Rubrica e, magicamente, ho i miei 900 contatti col numero di telefono sul campo giusto per lanciare in automatico le chiamate.

 

A onor del vero, nella fretta di vedere se la cosa finalmente funzionava o lasciato i numeri anche sul campo Note ma poco male tanto non disturbano.

 

Ora … se qualcuno viene ancora a dirmi che le macchine ci semplificano la vita … giuro che lo strozzo con le mie mani! ‘notte a tutti.

 

p.s.: in realtà mi accorgerò solo dopo che tutti i numeri di telefono che iniziano per zero (cioè tutti i nomi di telefoni fissi che sono preceduti da un prefisso, che notoriamente inizia per zero) sono stati importati senza lo zero iniziale. Ancora dopo mesi ogni tanto mi capita di non capire perché il telefono non compone un numero in automatico per poi accorgermi che è senza lo zero iniziale … e quindi tocca modificare, salvare e richiamare ….