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La piscina olimpionica

  20 febbraio 2020 Tuffo

PistaIn vena di ricordi, mi è tornato alla mente l’attività natatoria di gioventù.

 

Ovviamente in campagna dove abitavo da ragazzino negli anni ’60 non c’erano di certo vasche per il nuoto. Si andava a nuotare nei canali e a volte nei fiumi. A questo proposito la cosa non era ben vista dai genitori perché nei fiumi – in particolare nell’Adige e nel Brenta – ogni tanto qualcuno veniva risucchiato dai vortici della corrente e moriva affogato. Il corpo veniva poi trovato al largo nel mare Adriatico, anche dopo settimane dalla scomparsa.

 

Un’attività più tranquilla e meno pericolosa era quella di andare a nuotare nei canali. I «punti» prediletti erano quelli a fianco di campi coltivati, da cui si poteva prendere la rincorsa per dei divertenti tuffi «a bomba».

 

Il «punto» del canale dove si andava a nuotare – di solito uno slargo con acque tranquille e un po’ più profondo del solito – veniva chiamato «nolo» (in dialetto «nœo», termine impronunciabile per chi non parlasse dialetto sin dall’infanzia) e nominati col cognome o il soprannome del proprietario dei campi che fiancheggiava il canale in quel punto. C’erano al tempo alcuni noli «famosi» e popolari come il nolo di Gùia o quello di Peruzzo.

 

L’utilizzo dell’«impianto natatorio» era una specie di guerra tra i fruitori e i contadini dei campi a fianco che si vedevano ogni stagione privati di alcuni filari di raccolto (mais, grano, erba medica, ortaggi) che venivano sistematicamente distrutti dal calpestio dei ragazzi che utilizzavano porzioni del campo come «pista di decollo» per i tuffi

 

Ogni tanto arrivava il padrone del campo (a quei tempi tutti cacciatori e dotati di almeno un fucile) che cominciava a sparare da lontano creando il fuggi fuggi generale e più di qualcuno non faceva in tempo a raccattare i suoi vestiti presentandosi nudo al ritorno a casa.

 

Ne conseguiva che le sculacciate che non si erano prese dal padrone dei campi venivano abbondantemente impiegate dai vari genitori. E allora si aspettava un po’, prima di tornare a nuotare.