Libri & Natura Il sito di Mario Canton

La piattaforma con la «i»

  28 gennaio 2020 Apple

ibooksNon so se sono troppo vecchio per prenderla come una cosa normale ma certe volte non mi capacito del modo di lavorare «moderno».

 

Ogni tanto scrivo un ebook – per lo più manualistica – e poi lo pubblico. In genere non ci sono particolari problemi. Se si seguono per benino tutte le regole di validazione, nel giro di qualche giorno si finisce sui cataloghi online dei vari rivenditori e – se tutto va bene – nei mesi successivi qualcuno interessato alle materie su cui hai iscritto compra qualche copia e in capo a qualche mese ti puoi concedere una pizza in trattoria.

 

Di solito passate le forche caudine del distributore le varie piattaforme non hanno nulla da ridire. Tutte tranne la piattaforma con la «i».

 

Trascorsi i primi anni in cui i libri digitali erano per lo più una curiosità, le varie piattaforme di vendita hanno iniziato ad essere più selettive quanto alla compatibilità dei vari libri digitali con le regole degli standard internazionali.

 

Quasi tutte però si limitavano a chiedere il passaggio positivo all’esame di un programma di validazione o due. Qualcuna invece si dava delle regole tutte sue, alcune decisamente fantasiose.

 

Tra queste si distingue la famigerata piattaforma con la «i».

 

La prima volta mi accorsi che molti degli ultimi ebook che avevo pubblicato non erano inseriti nel catalogo di «i», a differenza di tutte le altre piattaforme. Chiesi notizie al mio distributore il quale mi fece sapere che i testi erano stati rifiutati perché non chiaramente leggibili in alcune loro parti. Credendo si riferissero ad alcune illustrazioni dalle didascalie troppo piccole o sfocate chiesi maggiori precisazioni e saltò fuori che «i» non accettava il testo barrato. Trattandosi nello specifico di manuali contenenti normativa emendata nel tempo di cui conservavo (con testo barrato) i precedenti contenuti (indispensabili a comprendere sino a che data era in vigore il vecchio testo normativo) non ero in grado di eliminare il testo barrato se non stravolgendo l’impianto del testo stesso. Feci le mie rimostranze in tal senso e tutti i testi comparvero nella piattaforma.

 

Dopo un po’ di tempo cominciarono a sparire testi già pubblicati da «i» (probabilmente avevano cambiato il programma che controllava l’idoneità delle pubblicazioni, secondo loro). Quindi chiesi nuovamente lumi sulla questione. Questa volta erano stati tolti tutti i testi il cui titolo non coincideva alla perfezione con quello dichiarato in copertina. Anche stavolta armandomi di pazienza cercai di spiegare che se nel modulo di carico e nella copertina esistevano due campi per il titolo (titolo principale e sottotitolo) mentre nei metadati della pubblicazione poteva esistere un solo campo per il titolo (che li conteneva entrambi) difficilmente le due cose potrebbero essere state equivalenti. Anche stavolta dopo tira e molla vari i miei testi tornarono in vendita.

 

Non passarono alcune settimane che due nuovi testi furono rifiutati da «i». Stavolta il mio distributore mi disse che le nuove pubblicazioni contenevano «competitor link» cioè collegamenti a siti di avversari commerciali. Respirai a fondo e feci presente che la Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana e quella dell’Unione Europea difficilmente potevano essere considerate degli avversari commerciali. Ora sto aspettando di vedere come andrà a finire.