Indifferenza allo sparo
27 febbraio 2020
L’indifferenza allo sparo è una delle doti richieste ai cani – specialmente alle razze da caccia, ma non solo – a vari livelli nelle prove di addestramento. Non è una reazione facilmente dominabile quello dell’istinto alla fuga dal luogo nelle cui vicinanze è stato esploso un colpo di arma da fuoco, che risulta particolarmente fastidioso per il sensibilissimo senso dell’udito di un cane.
Un cane è dotato di un padiglione auricolare mobile, che gli consente una maggiore precisione nel determinare direzione, natura, distanza, posizione della sorgente sonora e le sue orecchie sono sensibili sino agli ultrasuoni, la cui frequenza di vibrazione è doppia rispetto a quella dell’orecchio umano – circa 30.000 Hz (vibrazioni per secondo).
I test per decidere l’acquisto o meno dei cani militari è composto da vari sub-test. Il loro impiego permette di comprendere meglio il possesso naturale e la qualità di caratteristiche necessarie per un buon cane da lavoro militare cercando di identificare mediante le reazioni dei soggetti sottoposti ai test. Tra queste prove c’è l’indifferenza allo sparo.
Un aiutante inizia ad avvicinarsi al cane e a una distanza di circa 75 metri spara due colpi di calibro .38 a salve in aria. Altri due colpi sono sparati a circa 30 passi, e poi a 5-10 passi dal cane. Il candidato ideale non si dimostra turbato ed è magari persino incuriosito dalla presenza dell’uomo che si avvicina sparando. Cani che mostrano paura, cercano di allontanarsi, si rifugiano dietro al conduttore o saltano addosso al conduttore ricevono un basso punteggio.
Anche i cani da caccia devono abituarsi allo sparo. I cuccioli generalmente sono terrorizzati dal rumore prodotto dalle armi da fuoco. Per renderli insensibili all’uso delle cartucce e dei proiettili, inizialmente si usano delle pistole a salve (non a caso chiamate «scacciacani»), sparando a una certa distanza e poi, via via, sempre più vicino, fino a quando il cane non avverte più alcun timore o terrore al momento dello sparo.