Libri & Natura Il sito di Mario Canton

Il dittafono

  24 febbraio 2020 Dittafono vecchio

Dittafono nuovoOra i dittafoni sono quasi scomparsi dall’uso quotidiano, ma per molto tempo hanno costituito un comodo strumento di memorizzazione, che peraltro ancora oggi molti usano anche se sempre più sostituiti da funzionalità contenute negli smartphone.

 

Il dittafono è uno strumento di registrazione comunemente usato per dettare parole da riprodurre in seguito come memorizzatore o per servire da guida nella battitura al computer.

 

Il nome «dittafono» è la traduzione dell’inglese dictaphone, marchio registrato dalla Columbia Graphophone Company nel 1907, ma col tempo è divenuto il termine comune per riferirsi allo strumento. Oggi la compagnia commercializza software di riconoscimento vocale e per la gestione di centralini telefonici automatici.

 

La dettatura digitale è diventata possibile negli anni ’90, perché il calo dei prezzi della memoria del computer ha reso possibile la realizzazione di registratori vocali digitali tascabili che memorizzavano il suono su un chip di memoria senza parti in movimento. Molte fotocamere digitali e smartphone dell’inizio del 21° secolo hanno questa capacità integrata.

 

Nello stesso periodo, i miglioramenti nella tecnologia di riconoscimento vocale hanno iniziato a consentire ai computer di trascrivere la dettatura audio registrata in forma di testo, un compito che in precedenza richiedeva personale di segreteria o trascrizioni umane.

 

La dettatura digitale offre diversi vantaggi rispetto alla tradizionale dettatura su nastro a cassette.

 

 

Nonostante i progressi della tecnologia, i supporti analogici sono ancora ampiamente utilizzati nella registrazione di dettature per la loro flessibilità, permanenza e robustezza.

 

Uso ancora il mio vecchio dittafono a mini-cassette (nel banner in alto), ma oggi si trovano in commercio dittafoni digitali dalle prestazioni eccezionali.