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Il bivacco Slataper

  31 gennaio 2020 Ferrata Berti

Bivacco SlataperLo «Slàtaper» è un bivacco delle Dolomiti ampezzane, curato dalla sezione CAI (Club Alpino Italiano) «XXX Ottobre» di Trieste, collocato alle pendici meridionali del gruppo del Sorapiss all’altezza di 2.650 s.l.m.

 

È dedicato a due cugini triestini (Giuliano e Scipio Secondo) caduti sul fronte orientale durante la seconda guerra mondiale e insigniti della medaglia d’oro al valor militare.

 

La prima volta che ci arrivai da Borca di Cadore – al fondo valle – avevo 12 anni ed ero in vacanza estiva. In mezza giornata con degli amici andammo e tornammo (più o meno 1.500 metri di dislivello da salire per poi scendere) e non ne ho un ricordo particolarmente massacrante. Altri tempi, altre gambe.

 

Lo ricordo qui perché circa cento metri dopo il punto di ancoraggio del bivacco – dove arriva la ferrata Berti – termina una parete che arriva dritta a San Vito di Cadore, con una sorprendente picchiata di un chilometro e mezzo.

 

Davanti al balcone tutta la Val del Boite, con a destra Cortina d’Ampezzo e sul lato opposto il «Caregòn del Padre Eterno» (il monte Pelmo) e la Croda da Lago; sulla vallata più in là l’enorme parete del monte Civetta e in lontananza la Regina delle Dolomiti: la Marmolada.

 

Una vista incomparabile.

 

Sostanzialmente è il regno di aquile, pojane, camosci, stambecchi e quando lo vidi per la prima volta mi stupii di come avessero potuto portare sino in quel posto una ex cabina di una gru escavatrice (perché di questo era fatto il bivacco), per farne una camera con 7 letti a castello e un angolo cucina per far da mangiare, oltre allo spazio per riporre l’attrezzatura.

 

Chissà se nel libro del rifugio c’è ancora il mio nome.

 

Se capitate da quelle parti, provate a recarvici. Vale tutto il sudore prodotto nella salita, e magari anche qualche vescica ai piedi …