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Formazione e aggiornamento

  10 marzo 2020

Giudice caniQuesta è una lettera aperta che scrissi anni fa e che volevo mandare all’Enci, ma alla fine non lo feci perché ritenevo che non esistesse un reale «canale di ascolto» da parte dell’associazione in questione. Negli ultimi anni l’ente ha la consuetudine di organizzare annualmente gli «Stati Generali della Cinofilia» che dovrebbero rappresentare proprio quel canale tanto auspicato, se effettivo o meno non saprei dire.

 

Perciò riporto qui – tale e quale – il testo di quella lettera, se mai a qualcuno potesse interessare. Non si sa mai.

 

Formazione e aggiornamento: una proposta di discussione

Le prove e le esposizioni costituiscono una risorsa strategica per l’Ente Nazionale della Cinofilia, ed il loro buon funzionamento dipende, oltre che dagli investimenti e dall’organizzazione, dalla qualità delle risorse umane, anche in considerazione delle trasformazioni imposte dalle nuove conoscenze scientifiche e tecniche, che determinano un sempre più alto livello di intermediazione tra esperti e utenti.

 

Le attività di formazione e aggiornamento professionale degli esperti si ritiene siano quindi una condizione indispensabile del successo della riorganizzazione prevista dai programmi dei nuovi amministratori dell’Ente, anche se non richiamate esplicitamente.

 

Un programma di aggiornamento professionale nell’ambito del corpo giudicante dovrebbe considerare come centrale l’obiettivo di migliorare cultura e formazione generale degli esperti, soprattutto in relazione al mutato quadro di conoscenze generali e specialistiche in cinotecnia.

 

Si tratta di fornire l’opportunità ai singoli di appropriarsi di conoscenze specifiche che siano funzionali alla valutazione morfologico-funzionale, favorendo la crescita di alcune specializzazioni indispensabili per la qualità del giudizio offerta agli utenti, su cui potranno ricadere benefici immediati fin da subito.

 

Un eventuale piano di formazione dovrebbe inoltre tenere conto delle capacità e abilità già assestate sulla base della formazione conseguita dagli esperti anche grazie all’attività già svolta nel passato.

 

Oltre alla dovuta attenzione allo specifico professionale dei giudici, sono da comprendere altre necessità, in particolare legate alla conoscenza delle lingue, all’utilizzo di strumentazione tecnica di base, alle procedure regolamentari, alle tecniche di comunicazione con il pubblico, ai problemi della organizzazione delle attività nel ring e nelle prove.

 

Il piano d’aggiornamento professionale dovrebbe inizialmente affrontare anche l’aspetto fondamentale della formazione di base degli aspiranti giudici.

 

La pianificazione di interventi formativi strutturati deve tener conto di obiettivi perseguibili a medio termine, dai quali far discendere piani specifici, a cadenza perlomeno annuali. Le tre linee qui di seguito individuate rappresentano pertanto una ipotesi di quadro di riferimento entro il quale sviluppare una programmazione a breve termine, collegata a obiettivi da perseguire per il raggiungimento di un primo livello di riorganizzazione, con benefici anche per la situazione corrente.

 

Linea A: Corsi organizzati dall’Ente Nazionale

 

Un primo consistente intervento di aggiornamento dovrebbe fare emergere alcune capacità e tendenze alla necessaria specializzazione degli addetti, senza trascurare di consolidare le abilità professionali di base, necessariamente comuni a tutti gli esperti.

 

Le tecniche adottabili, oltre al semplice seminario (che non deve escludere esercitazioni di gruppo) possono comprendere anche convegni particolarmente significativi per tecnica e organizzazione, con approfondimenti di tipo seminariale.

 

Linea B: partecipazioni di singoli o di piccoli gruppi a convegni e corsi offerti dal mercato della formazione

 

A livello nazionale vi è un’ampia gamma di convegni e seminari, di corsi di aggiornamento e di altre iniziative rivolte alla cinofilia. Alcune di queste possono essere effettive occasioni di aggiornamento, e alcune offrire l’opportunità di approfondimenti e specializzazioni che gli interventi previsti dalla linea A potranno eventualmente evidenziare.

 

Linea C: formazione di base e aggiornamento su temi ampi, “di confine” o di particolare attualità

 

Varie occasioni sono offerte, nel panorama nazionale, su temi che, per ampiezza o particolarità, non possono essere inserite strutturalmente in un piano di formazione, ma che possono arricchire la professionalità degli esperti; a volte si tratta di iniziative svolte direttamente o con il patrocinio dello stesso Ente cinofilo. Si tratta di promuovere la partecipazione volontaria degli esperti.

 

Anche temi elencati nella linea A ma non perseguibili a breve termine possono rientrare in questa azione.

 

Oltre a queste tre tipologie di intervento, sono preventivabili iniziative di presentazione di studi e materiali (ad esempio dati da ricerche, pubblicazioni, presentazione di esperienze e iniziative, ecc.). Non considerate nel programma, sono comunque occasioni, per gli esperti ma anche per gli utenti (in particolare gli allevatori), di confronto e aggiornamento su nuove acquisizioni, conoscenze ecc.

 

Al fine di contenere i costi, si potrebbe prevedere la partecipazione ai corsi di alcuni esterni all’Ente cinofilo, dietro pagamento di una quota d’iscrizione. Tali presenze potrebbero inoltre essere utili sul piano didattico, favorendo il confronto con altri contesti organizzativi.

 

Ai corsi potrebbero essere inoltre ammessi (gratuitamente) studenti universitari delle facoltà di biologia, veterinaria, zootecnia, produzioni animali, massimizzando quindi l’investimento.

 

Per quanto riguarda l’aspetto organizzativo sarebbe utile prevedere:

 

Linea A:

 

Linea B:

 

Linea C:

 

Incentivi per attività didattica dovrebbero inoltre essere previsti per gli esperti, interni ed esterni all’Ente che partecipino come formatori alle iniziative organizzate.

 

Le iniziative dovrebbero essere organizzate non sempre nelle stesse sedi, sempre comunque mediante utilizzo di aule adeguatamente attrezzate alle esigenze didattiche. Può essere valutato l’eventuale utilizzo di luoghi esterni, adatti a iniziative di formazione.

 

Presso la Biblioteca dell’Enci dovrebbe essere costituita una collezione di documentazione professionale, che venga incrementata in funzione delle necessità formative, e che funga da supporto alle tre linee. Indicazioni bibliografiche, raccolta dei materiali didattici, e altre forme di assistenza dovrebbero essere organizzate anche con il contributo di formatori e partecipanti, coinvolti così anche dal punto di vista di “utenti di un servizio”.

 

Vi è la possibilità di progettare interventi in collaborazione e cooperazione con altri enti e istituzioni, che in alcuni casi potrebbero avviare sviluppi interessanti sul piano del finanziamento e della creazione di un’offerta strutturata di formazione e aggiornamento professionale. Partner possibili: