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Elementi (chimici)

  17 marzo 2020 Tavola periodica

BismutoL’anno scorso (2019) è stato l’anno in cui l’UNESCO ha proclamato l’Anno Internazionale della Tavola Periodica degli Elementi Chimici per celebrare i 150 anni dalla prima pubblicazione della tavola di Dmitrij Mendeleev.

 

La tavola periodica degli elementi (o semplicemente tavola periodica) è lo schema con cui sono ordinati gli elementi chimici sulla base del loro numero atomico e del numero di elettroni presenti negli orbitali atomici.

 

Ideata dal chimico russo Dmitrij Ivanovič Mendeleev] nel 1869, la tavola contava in principio numerosi spazi vuoti, previsti per gli elementi che sarebbero stati scoperti in futuro, alcuni dei quali nella seconda metà del Novecento.

 

Nella storia della chimica, mentre si scoprivano sempre più elementi, si rese necessaria l’introduzione di una notazione simbolica che permettesse di scriverli in maniera universale per cui molti studiosi crearono liste diverse in cui venivano indicati i simboli degli elementi chimici.

 

Con l’aumentare del numero degli elementi conosciuti, sorse la necessità di raggrupparli seguendo un criterio logico. I primi tentativi continuarono fino alla prima vera e propria tavola periodica, ideata da Mendeleev, che ordinava gli elementi secondo il loro peso atomico e sfruttava la periodicità delle proprietà chimiche per riunire negli stessi gruppi gli elementi con proprietà chimiche simili.

 

Nel 1913, per ovviare a incongruenze riscontrate in alcuni elementi, il chimico Moseley ne propose un raggruppamento in funzione del numero atomico, linearmente crescente e indipendente dalla quantità neutronica.

 

La tavola periodica di Mendeleev, salvo qualche leggera modifica, è la tavola periodica che usiamo ancora oggi. Con il passare degli anni, nuovi elementi vengono sintetizzati e si vanno ad aggiungere agli altri elementi della tavola periodica, che comunque conserva le caratteristiche di periodicità osservate da Mendeleev.

 

Attualmente gli elementi scoperti sono 118 suddivisi in 12 gruppi i base al numero dei loro elettroni esterni. Non vi è però alcuna ragione fondamentale perché gli elementi si fermino a 118. Questo è solo l’ultimo nella disposizione standard della tavola periodica come oggi la conosciamo.

 

Chi ha seguito la saga di Star Trek, conosce il «dilitio», l’elemento cristallino (con numero atomico 119) che alimenta i futuri vascelli spaziali e che è stato scoperto su una luna di Giove o in un meteorite al Polo Sud (a seconda di quale episodio si sta guardando).

 

Naturalmente è una finzione letteraria (come quella usata dagli scrittori dei fumetti di Batman, la cui trama riportava la scoperta dell’elemento 206, il «batmanio»). Ma la ricerca per trovare l’elemento reale 119 e altri elementi super-pesanti è davvero in corso.

 

Questi saranno estremamente difficili da creare, perché necessiteranno di un bombardamento di altri atomi con particelle, per individuare, con una ricerca che forse durerà anni, solo alcuni atomi del nuovo elemento (che sarà enormemente instabile e a rapido decadimento).

 

Prima del 1669, conoscevamo solo dodici elementi. Alla fine del XVIII secolo, ne conoscevamo trentaquattro. L’originale tavola periodica di Mendeleev comprendeva i sessantadue elementi che erano noti a quel tempo. E ora conosciamo ognuno dei primi 118 elementi, compresi tutti quelli presenti in natura sul nostro pianeta e non siamo ancora soddisfatti, per la naturale inclinazione umana di continuare a cercare di fare di più, andare oltre e raggiungere le stelle.

 

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