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Ebru e la marmorizzazione della carta

  18 marzo 2020 Banner ebru

Libro ebruL’Ebru è unica tecnica decorativa particolare che permette di dipingere direttamente sulla superficie dell’acqua. La tecnica dell’Ebru nata agli esordi nelle zone dell’India e dell’Iran era una tecnica applicata praticamente alla maggior parte dei libri. Si suppone che si sia sviluppata dalla zona di Bukhara (attuale Uzbekistan) e risalga ad almeno 3000 anni fa. L’Ebru «moderno» si crede che sia stata stato sviluppato nel tredicesimo secolo in Turkistan diffondendosi poi lungo la Via della Seta e fino in Iran e India a est e in Anatolia e nei Paesi Arabi a ovest.

 

L’Ebru era molto utilizzato in passato per redarre tutti i documenti importanti e carte di valore per la sua caratteristica di mostrare immediatamente cancellature e raschiature. Selgiuchidi, calligrafi ottomani e artisti hanno usato la marmorizzazione per decorare libri, decreti imperiali, corrispondenza ufficiale e documenti.

 

Presso gli Ottomani veniva utilizzato come foglio di guardia dei libri e nella confezione di «Murakka Kıta», ovvero cartoni fatti a mano e ricoperti di carta, su cui scrivevano i calligrafi. Gli esemplari più antichi, risalenti al 1447, sono esposti nella biblioteca del Palazzo di Topkapı.

 

Quaderni realizzati con tutte le pagine di carta marmorizzata venivano offerti dal Palazzo Imperiale alle famiglie reali d’Europa e agli ambasciatori stranieri presenti ad Istambul per suscitarne l’ammirazione. Da allora grandi quantità di carta marmorizzata e di quaderni realizzati con questa tecnica si spediscono ancora oggi da Istambul in tutta Europa e sono un vero e proprio oggetto di culto.

 

Nel corso del tempo furono poi perfezionate nuove forme e tecniche ma la Turchia rimase sempre il «centro della marmorizzazione» per eccellenza per molti secoli. Fino agli anni ’20, i marblers avevano officine nel quartiere Beyazit di Istanbul e creavano sia per il mercato locale che per quello europeo, dove tra l’altro è nota come «carta di marmo turca».

 

Particolarmente popolari anche oggi in Turchia e in Asia centrale, i disegni Ebru sono prodotti usando tinture, una soluzione a base d’acqua e una serie di strumenti per «lavorare» la disposizione dei colori. La tecnica Ebru è un genere unico di arte usata per produrre risultati di particolare effetto. Come la stampa, le opere d’arte Ebru sono create trasferendo disegni, motivi e altri elementi su fogli di carta, tessuto e altre tele. A causa dell’estetica striata e vorticosa del prodotto finito, la forma d’arte Ebru è anche conosciuta come «marmorizzazione» della carta (paper marbling).

 

Per creare un effetto Ebru, l’artista impiega un processo unico a differenza di qualsiasi altra forma d’arte. L’Ebru o marmorizzazione è una tecnica di decorazione cromatica su carta che imita, riproducendone le chiazzature di colore, una superficie di marmo.

 

La tecnica consiste nel porre un foglio di carta sulla superficie dell’acqua ed è resa possibile grazie alle proprietà di liquidi diversi insolubili l’uno nell’altro. I liquidi utilizzati sono quindi l’acqua, che forma lo specchio per la creazione della tavolozza cromatica, e i pigmenti ad olio diluiti in trementina e bile di fegato bovino. L’artista mescola l’acqua con pigmento e kitre, una gomma naturale, per produrre una tintura.

 

L’olio e la trementina risultano per la loro natura insolubili in acqua e costituiscono la sostanza da veicolare sulla superficie del foglio da marmorizzare, mentre la bile ha una funzione tensioattiva, ovvero permette di rompere parzialmente la tensione superficiale dello specchio d’acqua.

 

La soluzione di pigmenti oleosi viene dunque deposta sulla superficie dell’acqua con schemi e disegni ordinati dall’artigiano. Solitamente si opera deponendo delle gocce che successivamente possono essere «tirate» utilizzando degli attrezzi sottili, punteruoli o denti di pettini per manipolare i colori e trasformarli in disegni e motivi.

 

A questo punto viene deposto il foglio da decorare sulla superficie, per trasferire l’immagine mediante assorbimento del film superficiale colorato, avendo cura di farvi planare il foglio in tutte le sue parti e di ritirarlo subito non appena questo mostra i segni dell’acqua che vi penetra. Il foglio rimosso dal liquido viene lasciato asciugare.

 

Una tecnica straordinaria, un effetto ammaliante e ipnotico, una forma d’arte nata circa 3.000 anni fa e tutt’ora apprezzata. La parola che deriva dal turco, vuol dire «nuvoloso» e viene tutt’ora eseguita con il solo utilizzo dei colori ad olio e di un sottile strato d’acqua, su cui si pone il foglio.