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Distillato di Cinologia n. 32
Terminologia spaziale e denominazione dei movimenti base

  29 aprile 2020 Banner movimenti base

Distillati di CinologiaTerminologia spaziale e denominazione dei movimenti base

Una «pillola» di Struttura e, più precisamente, di anatomia. Sul tema dell’orientamento spaziale e dellaa denominazione dei movimenti base.

 

Orientamento

Viene qui brevemente definita la terminologia impiegata nell’orientamento spaziale della sagoma corporea.

 

La terminologia è quella impiegata in anatomia e internazionalmente riconosciuta (Nomina Anatomica – Leningrado, 1970).

 

A tal fine si prospetta il corpo del cane in stazione quadrupedale, con la testa rivolta in avanti (posizione anatomica).

 

Prientamento nella sagoma

Se il cane è piazzato per effettuare rilevazioni deve avere il profilo anteriore dell’avambraccio e il bordo posteriore del metatarso perpendicolari al terreno (posizione canonica) al fine di poter comparare le angolazioni.

 

In questa posizione il corpo viene diviso verticalmente dal piano mediano in una metà destra e in una metà sinistra, pressoché simmetriche (antimeri), a parte alcuni particolari riguardanti i visceri.

 

Le intersezioni di questo piano con la superficie del corpo formano la linea mediana superiore e inferiore.

 

Il piano mediano è spesso indicato anche come piano sagittale (per analogia con la sutura cranica di tal nome), ma questo termine è talvolta applicato anche a piani paralleli a quello mediano ai quali è dunque meglio far riferimento come piani «paramediani» o «parasagittali».

 

I piani verticali ortogonali al piano mediano sono generalmente descritti come piani frontali (in inglese coronal dalla sutura cranica omonima).

 

Questa impalcatura tridimensionale di riferimento è completata dai piani orizzontali (o trasversi o trasversali), che attraversano il corpo ortogonalmente rispetto al piano mediale e a quello frontale.

 

Gli aggettivi anteriore e posteriore indicano rispettivamente le superfici anteriore e posteriore del corpo, compresi gli arti, in relazione ad un piano frontale intermedio.

 

Analogamente per i termini ventrale e dorsale in riferimento ad un piano orizzontale intermedio a livello del tronco.

 

Tutti questi termini in realtà sono più largamente usati per designare facce o superfici delle singole parti o per indicare la loro posizione relativa rispetto ad altre parti.

 

Gli aggettivi superiore e inferiore indicano la posizione di strutture in senso verticale mentre gli aggettivi craniale (o cefalico) e caudale (oppure orale e aborale) la posizione in senso orizzontale.

 

Per definire il rapporto di date parti con il piano mediano si usano i termini mediale e laterale.

 

Per gli arti si preferiscono invece i termini di prossimale e distale (più vicino o più lontano rispetto al centro della circolazione, o se si preferisce, nel caso degli arti, alla radice dell’arto).

 

Le superfici degli arti possono essere definite secondo la base scheletrica (ad es.: superficie radiale o ulnare) oppure in base al movimento che le avvicina (ad es.: superficie flessoria o estensoria).

 

Superficiale e profondo denotano la distanza di parti interne dalla superficie del corpo; termini pressoché simili, esterno e interno, si riferiscono alla parete di formazioni cave.

 

Plantare (o palmare) e volare si riferiscono alla superficie flessoria ed estensoria del piede.

 

Non sempre le posizioni spaziali sono semplici; per le posizioni intermedie si ricorre a parole composte dal significato implicito (dorso-caudale, antero-laterale, etc.).

Movimenti base

Nota: Vedi l’illustrazione di testata.

 

Flessione è il movimento di avvicinamento di capi ossei congiunti da una articolazione, estensione è il contrario (apertura dell’angolazione articolare).

 

Abduzione è il movimento di allontanamento di un raggio osseo dal tronco; adduzione il suo avvicinamento.

 

Circonduzione è la produzione di un movimento a superficie conica con vertice sull’articolazione su cui si svolge l’azione del relativo raggio osseo.

 

La rotazione è un movimento sull’asse longitudinale di un osso lun­go.

 

Esistono ovviamente movimenti complessi prodotti dalla combinazione di questi movimenti semplici.

 

Ricordiamo inoltre i movimenti di pronazione e supinazione del piede, prodotti dalla rotazione verso l’interno o l’esterno rispettivamente dell’avambraccio, movimenti molto evidenti nell’uomo ma ridottissimi nel cane.

 

[Canton, Mario. Cani e razze canine. Vol. 2 (2ª ed.) Porto Viro: Antonio Crepaldi Editore, 2012]

 

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Saluti a tutti e a rileggerci presto.