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Distillato di Cinologia n. 12
Gli indici

  9 aprile 2020 Banner indici

Distillato cinologiaGli indici

Una «pillola» di Conformazione e, più precisamente, di Cinometria. Sul tema degli Indici.

 

Una notevole importanza dal punto di vista della valutazione morfologica e funzionale del cane riveste la rilevazione di misurazioni sul corpo del soggetto in stazione.

 

In particolare la conoscenza dei diametri trasversali e longitudinali del tronco e i rapporti tra loro esistenti permettono di definire il tipo morfologico di appartenenza del soggetto, nonché di verificare se le sue misure somatiche rientrino nella media prevista per il tipo funzionale di appartenenza. Per poter sostituire la terminologia generica di tipo descrittivo usata nella valutazione zoognostica (corto, lungo, stretto, largo, etc.) ci si serve dei c.d. indici cinometrici (zoometrici), espressioni in termini numerici di più sicura affidabilità, che derivano dal rapporto proporzionale esistente tra due o più dimensioni corporee (rapporti elementari fra caratteri quantitativi).

 

Ciascuno di questi viene semplicisticamente definito mediante le rispettive unità di misura (per esempio il centimetro per i valori lineari) ma può essere opportuno confrontare due misure esprimendo una di esse in centesimi dell’altra, considerata uguale 100 come dalla seguente proporzione: 1ª misura (a) : 2ª misura (A) = x : 100, da cui l’indice: x = (a×100)/A.

 

Quando ci sono numerosi indici, relativi a corrispondenti numerosi soggetti, vengono classificati entro determinate categorie, distribuite simmetricamente rispetto ai valori medio normali degli indici stessi.

 

Un altro metodo elementare di confronto è quello della misura basale (mb), generalizzazione del precedente in quanto scelta una misura opportuna, tutte le altre vengono espresse in centesimi (o millesimi) della stessa. Si dovranno quindi risolvere tante proporzioni (quante sono le dimensioni da raffrontare a quella basale) del tipo: mb : misura = 100 : x (oppure = 1000 : x), in corrispondenza a quella per ricavare un indice qualsiasi.

Classificazione degli indici

In zootecnia si classificano ordinariamente gli indici in quattro grandi gruppi:

Indici di formato e di proporzione

A. Indici cranici:

  1. Indice cefalico: deve essere stabilito rapportando la larghezza della testa (diametro trasverso) rilevata a livello dei bordi esterni delle arcate zigomatiche alla lunghezza della stessa (diametro antero-posteriore del cranio) rilevata dalla bozza (o cresta) occipitale sino all’estremità delle ossa nasali, quando il cranio è ancora rivestito delle sue parti molli.
    Può venire espresso dalla formula: (larghezza×100)/lunghezza.
    In questo caso il cane viene considerato brachicefalo con un dice superiore a 50; dolicocefalo con un indice inferiore a 50; mesocefalo con un indice uguale a 50.
    Oppure può venire espresso dalla formula: (larghezza max×100)/(lunghezza max×100).
    In questo caso le categorie dei soggetti sono divise in dolicocefali (dal cranio lungo) con un indice fino a 75, mesocefali (dal cranio armonico) con un indice tra il 75,1 e l’80,9 e brachicefali (dal cranio breve) con un indice di 81 o più.
  2. Indice cranico: è il rapporto tra la larghezza e la lunghezza del cranio osseo, cioè privato delle sue parti molli; viene espresso dalla stessa formula dell’indice cefalico, e lo si può ricavare dall’indice cefalico togliendo a questo due unità.
  3. Indice verticale: è il rapporto tra l’altezza e la lunghezza del cranio, e viene espresso dalla formula seguente: (altezza basilo-bregmatica×100)/lunghezza.
    Anche questo indice può venire riferito al cranio rivestito dalle sue parti molli (indice verticale cefalico), oppure al cranio osseo privato dalle sue parti molli (indice verticale cranico); e anche in questo caso bisogna togliere due unità al primo per ottenere il secondo.
    A seconda dell’indice verticale del cranio, i soggetti possono venire distinti in: camecefali, o dal cranio basso, con un indice fino a 70; ortocefali, o dal cranio normale, con un indice tra il 70,1 e il 75,0; ipsicefali, o dal cranio alto, con un indice superiore al 75,0.

B. Indici facciali:

  1. Indice facciale: (larghezza del cranio×100)/lunghezza della faccia.
    Si distinguono:
    (a) Indice facciale totale: è il rapporto tra l’altezza e la larghezza della faccia, e viene espresso dalla formula seguente: (altezza facciale totale×100)/diametro bizigomatico.
    Sulla base di questo indice i soggetti vengono distinti in: cameprosopi, o dalla faccia larga e bassa, con un indice fino a 90,0; leptoprosopi, o dalla faccia stretta e alta, con un indice superiore ai 90,0.
    (b) Indice facciale superiore zigomatico: è il rapporto tra l’altezza facciale superiore e la larghezza della faccia; viene espresso dalla formula seguente: (altezza facciale superiore×100)/diametro bizigomatico.
    Sulla base di questo indice i soggetti vengono divisi in: cameprosopi superiori con un indice fino a 50,0; leptoprosopi superiori con un indice superiore al 50,0.
  2. Indice gnatico: esprime il grado di prominenza dei mascellari mettendo in rapporto la distanza tra il nasion e il basion con quella tra il punto alveolare superiore e il basion; viene espresso dalla formula seguente: (diametro naso-basilaretimes;100)/diametro alveolo-basilare. In base a questo diametro i soggetti vengono distinti in: ortognati, quando la linea tangenziale al profilo della faccia condotta dalla fronte al mento è una retta verticale, con un indice che arriva fino a 98; nestlati, in cui un mascellare viene a sporgere leggermente e l’indice varia tra i 98,1 e i 103; prognati, nei quali l’osso mascellare o quello mandibolare vengono a sporgere anteriormente in modo notevole rispetto alla verticale abbassata alla radice del naso, e l’indice è superiore a 103; a seconda che a sporgere maggiormente siano i mascellari o la mandibola o entrambi, si parlerà di un prognatismo superiore, un prognatismo inferiore e un prognatismo totale.

C. Indici somatici

  1. Indice corporale: (perimetro toracico×100)/lunghezza del corpo.
  2. Indice Tronco-Torace): intensità della massa corporale rispetto alla lunghezza del tronco; quanto più si avvicina a 100, tanto più accentuata è la deviazione verso il tipo morfologico longilineo o dolicomorfo; l’indice si abbassa quando a torace ampio corrisponde un tronco breve: (lunghezza del tronco×100)/circonferenza del tronco.
  3. Indice di taglia: (altezza al garrese×100)/lunghezza del corpo.
  4. Indice toracico: sviluppo del torace rispetto al tipo morfologico e costituzionale; quanto più si avvicina a 100, tanto più accentuata è la deviazione verso il tipo morfologico brevilineo o brachimorfo: (larghezza del torace×100)/altezza del torace.
  5. Indice di altezza toracica: è tanto più elevato quanto più disceso è il torace e più corti gli arti: (altezza del torace×100)/altezza al garrese.
  6. Indice Vuoto Sottosternale: esprime la forma più o meno raccolta del tronco (“tratto a terra”); quanto più si avvicina a 100, tanto più accentuata è la deviazione verso il tipo morfologico mediolineo o mesomorfo: (distanza dello sterno dal suolo×100)/altezza al garrese.
  7. Indice Arto-Toracico: grado di sviluppo dello scheletro, specie delle ossa lunghe, rispetto allo sviluppo del tronco; normalmente si riferisce alla circonferenza dell’avambraccio (rilevata in corrispondenza del suo terzo distale) ridotta all’unità, in modo che per ogni unità di circonferenza dell’avambraccio corrispondano x unità di circonferenza toracica: (circonferenza dell’avambraccio×100)/circonferenza toracica.
  8. Indice di Compattezza: peso vivo/statura.
  9. Indice dorso-lombare: (larghezza del rene×100)/lunghezza del corpo.

Indice meccanico o di costruzione

Indice organico o di costituzione

Indice di volume

 

[Canton, Mario. Prontuario di Cinometria. Porto Viro: Antonio Crepaldi Editore, 2013]

 

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Saluti a tutti e a rileggerci presto.