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Distillato di Cinologia n. 11
Denominazione delle articolazioni

  8 aprile 2020 Banner articolazioni

Distillato cinologiaDenominazione delle articolazioni

Una «pillola» di Struttura e, più precisamente, di Anatomia. Sul tema della denominazione delle tipologie articolari.

Giunture o articolazioni

I cani hanno cinque tipi generali di connessione che permettono movimento. Questi sono prodotti da:

  1. giunture «a slitta» (tipo il collegamento muscolare della scapola);
  2. articolazioni «sferiche» (tipo l’articolazione dell’anca e l’articolazione scapola-braccio);
  3. articolazioni «a cardine» (tipo l’articolazione del gomito, con movimento limitato ad un singolo piano, come una porta);
  4. movimenti di rotazione (simile alla rotazione dell’avambraccio umano) prodotti in modo complesso da varie articolazioni e muscoli sinergici;
  5. movimenti senza ossa, come la lingua, prodotti esclusivamente da muscolatura.

Tipologie di articolazione

Le articolazioni o giunture si formano per unione di due o più ossa connesse da tessuto fibroso, elastico, cartilagineo o da una combinazione di questi.

 

Vengono generalmente riconosciuti tre tipi di articolazioni: fibrose, dove viene richiesto poco movimento, con una unione breve, diretta e spesso momentanea. Una articolazione di questo tipo viene definita sinartrosi e include le sindesmosi, le suture e le gomfosi. Dove vengono richiesti movimenti relativamente estesi, come compressioni o stiramenti, troviamo articolazioni cartilaginee dette anfiartrosi. Le articolazioni sinoviali (o vere articolazioni) favoriscono invece i vari tipi di movimento e vengono definite diartrosi.

 

Vediamo schematicamente le caratteristiche dei singoli tipi di giuntura o articolazione.

Articolazioni fibrose

Le articolazioni fibrose si dividono come segue:

 

1. sindesmosi: articolazione fibrosa con intervento di considerevole quantità di tessuto fibroso (es.: attacco dell’apparato joideo all’osso temporale).

 

2. suture: articolazione fibrosa limitata alle ossa del cranio; a seconda della forma dei margini di congiunzione vengono divise in :

  1. suture serrate: articolazione reciproca mediante alternanza di processi e depressioni;
  2. suture squamose: articolazione mediante sovrapposizione di margini inclinati;
  3. suture piane: articolazione mediante apposizione di margini diritti;
  4. suture foliate: articolazione mediante incastro di un margine in fessure o anfratti del margine adiacente.

Le suture serrate si rinvengono dove sono necessarie congiunzioni stabili non comprimibili (es.: suture parieto-occipitali e interparietali). Le suture squamose si trovano dove può essere vantaggioso un certo grado di comprimibilità (es.: nel cranio fetale alla nascita, suture fronto-nasali e fronto-mascellare nell’adulto, per contrastare eventuali traumi che potrebbero altrimenti distruggere le ossa della faccia). Suture piane si ritrovano nell’etmoide ed in molte ossa della faccia. Le suture foliate si rinvengono dove è richiesto il massimo della stabilità (es.: la sutura zigomatico-mascellare).

 

3. gomfosi: è l’articolazione dei denti; è formata dal legamento periodontico, che ancora il cemento del dente all’osso alveolare e permette un leggero movimento, mantenendo sempre un attacco molto saldo.

Articolazioni cartilaginee

Le articolazioni cartilaginee vengono definite sincondrosi, e sono formate da cartilagine jalina, da fibrocartilagine o da una combinazione delle due; generalmente sono soggette a cambiamenti con l’età.

 

Distinguiamo:

 

1. articolazioni a cartilagine jalina (o articolazioni primarie): sono usualmente temporanee e rappresentano parti persistenti dello scheletro fetale o cartilagini secondarie di ossa in fase di crescita. L’epìfisi di un osso lungo immaturo è unito con la diàfisi da un disco cartilagineo epifisale. Quando viene raggiunta la statura adulta, interviene la fusione ossea e l’articolazione scompare, sebbene una leggera linea epifisale possa marcare l’unione. Alcuni Autori chiamano questa unione ossea sinostosi. Un’articolazione a cartilagine jalina transitoria simile è tipica dell’unione delle parti colonnari con i trocanteri femorali o i tubercoli omerali e della sincondrosi sfeno-occipitale. Alcune articolazioni a cartilagine jalina, come le articolazioni costocondrali, permangono per tutta la vita.

 

2. articolazioni a fibrocartilagine (o articolazioni secondarie): vengono talora denominate anfiartrosi. I migliori esempi: sinfisi pelvica, sinfisi mandibolare, sternebre e corpi vertebrali. La fibrocartilagine che unisce queste ossa può anche essere un disco di cartilagine jalina a ciascuna estremità. Occasionalmente anche queste articolazioni possono ossificare come fanno quelle a cartilagine jalina.

Articolazioni sinoviali

Le articolazioni vere, quelle delle estremità, permettono un notevole grado di movimento e sono quelle più comunemente coinvolte nelle lussazioni. Tutte le articolazioni sinoviali sono caratterizzate da una cavità articolare, da una capsula articolare, che include una membrana esterna fibrosa ed una membrana interna sinoviale, da un liquido sinoviale, con funzione di lubrificante e da cartilagini articolari, con funzione di superfici di scorrimento dei capi articolari.

 

Alcune articolazioni sinoviali presentano modifiche particolari per le funzioni che svolgono e possono possedere legamenti intrarticolari, menischi, cuscinetti di grasso o protezioni sinoviali in forma di pliche o villi.

Classificazione delle articolazioni sinoviali

Le articolazioni sinoviali possono essere classificate in base:

  1. al numero delle facce articolari coinvolte;
  2. alla sagoma o forma delle facce articolari;
  3. alla funzione dell’articolazione.

In relazione al numero delle faccette articolari un’articolazione può essere semplice, se è formata da due facce articolari all’interno della stessa capsula; è invece composta quando più di due facce articolari sono comprese nella stessa capsula.

 

In relazione alla sagoma o forma delle superfici articolari si distinguono sette tipi base di articolazione sinoviale:

  1. articolazione piana: le facce articolari sono essenzialmente piatte; permette leggeri movimenti di scivolamento (es.: articolazione costo-transversa);
  2. articolazione sferoidea (o “a sfera ed acetabolo”): formata da una testa emisferica convessa che si adatta ad una leggera cavità glenoidea (es.: articolazione della spalla) o dentro ad una profonda cavità cotiloidea (es.: articolazione dell’anca);
  3. articolazione ellissoidale: simile alla precedente; caratterizzata dall’allungamento di una superficie ad angolo retto rispetto all’altra, formando un’ellisse (es.: articolazione radio-carpale);
  4. articolazione a cardine (o ginglimo): permette flessione ed estensione con un limitato grado di rotazione; la superficie maggiormente mobile di un’articolazione a cardine è generalmente concava (es.: articolazione del gomito);
  5. articolazione condilare: rassomiglia alla precedente nel movimento ma differisce nella struttura; la superficie include prominenze arrotondate o condili che si adattano in reciproche depressioni o condili sull’osso adiacente, che risultano in due superfici articolari incluse nella stessa capsula (es.: articolazione temporo-mandibolare, articolazione del ginocchio);
  6. articolazione trocoidea (o trocoide) o a perno: il movimento del capo articolare avviene attorno all’asse longitudinale che forma l’articolazione (es.: articolazione atlanto-assiale mediana, articolazione radio-ulnare prossimale);
  7. articolazione a sella: caratterizzata da superfici apposte ciascuna convessa in una direzione e concava nell’altra, generalmente ad angolo retto, cosicché anche i movimenti sono su piani ad angolo retto (es.: articolazioni interfalangee).

 

In relazione alla funzione le articolazioni sinoviali sono in grado di compiere diversi tipi di movimento:

 

Alcune articolazioni (es.: metacarpo-falangee o metatarso-falangee) sono in stato di superestensione detta anche flessione dorsale.

 

La flessione della colonna vertebrale si ha nelle forti accelerazioni. Alcune parti della colonna vertebrale sono normalmente in stato di flessione (es.: articolazioni tra le prime vertebre caudali), altre in stato di superestensione (es.: articolazioni tra le ultime vertebre caudali). Flessione ed estensione della colonna vertebrale avvengono sul piano sagittale, a meno che il movimento non venga meglio precisato (flessione laterale, destra o sinistra).

 

[Canton, Mario. Cani e Razze Canine – Vol 2° Porto Viro: Antonio Crepaldi Editore, 2012]

 

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Saluti a tutti e a rileggerci presto.