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Cronaca di una scoperta inaspettata — L’epilogo
(tre anni e mezzo dopo)

  21 agosto 2020 Banner Solaro

Copertina SolaroVolevo rendere noto a chi aveva seguito la vicenda – ormai tre anni e mezzo fa – che, inaspettatamente, sono riuscito finalmente a reperire copia della famigerate «Lezioni di Cinologia» di Giuseppe Solaro del 1938, raccolte a suo tempo dal dr. Antonio Ridella e fatte stampare dall’Enci (che per la verità ne ignora tutt’ora l’esistenza).

 

Le «Lezioni» contengono il testo organizzato dei contenuti di un corso fatto a suo tempo per i Giudici Enci dal dr. Solaro nella Primavera del 1938, a quasi quattro anni dalla sua partecipazione al Congresso Cinologico di Monaco del 1934, a cui aveva partecipato come uno dei rappresentanti dell’Italia e in cui partecipò attivamente alla stesura del primo «modello» di standard ufficiale per la FCI. Allora i Giudici erano pochissimi e ne furono stampate poche decine di esemplari; da qui la rarità delle copie ancora circolanti, appannaggio perlopiù di collezionisti incalliti.

 

L’unico a farne esplicita menzione era Adriano Ceresoli nella sua opera bibliografica «Bibliografia delle opere Italiane, Latine e Greche su la caccia, la pesca e la cinologia. Con aggiunte di mammologia, ornitologia, ittiologia ed erpetologia.» che già nel 1969 annotava l’estrema rarità dell’opera tirata in pochissimi esemplari.

 

Tornando a tempi recenti, a Pasqua del 2017, me ne uscivo su DogJudging.com – il mio vecchio sito web (vecchio nel senso che è online ormai da vent’anni; roba da Giurassico per il mondo di Internet) – con il post che riporto di seguito.

 

[da dogjudging.com — 19/4/2017]
A ridosso delle festività di Pasqua e con l’approssimarsi dell’anniversario della morte di Valeria Rossi, avevo pubblicato sul mio diario in Facebook l’ultimo articolo che avevo scritto per la sua rivista web «Ti presento il cane».
Un modo per ricordarla con contenuti che ritenevo ancora validi.
Nell’articolo, si faceva riferimento, tra l’altro, ad una specie di «data di nascita ufficiale» della cinognostica in Italia che collocavo alla pubblicazione del «Sunto delle Lezioni di Zoognostica Canina» tenute da Giuseppe Solaro tra il 1955 e il 1957 all’Istituto Lazzaro Spallanzani e all’Università di Milano.
Questa ripubblicazione ebbe un largo numero di lettori e di condivisioni tanto che uno di questi lettori mi scrisse un messaggio segnalandomi che, a sua conoscenza, la data doveva essere spostata indietro di vent’anni esistendo delle «Lezioni di Cinologia» tenute da Solaro nei mesi di gennaio e febbraio 1938, il cui sunto era stato redatto da Antonio Ridella, veterinario e giudice Enci di allora.
Incuriosito da questa segnalazione, chiesi se esistesse documentazione in merito e mi fu trasmessa una foto della copertina del testo in questione, con la promessa di inviarmi copia dei contenuti.
A questo punto annunciai «urbi et orbi» che esisteva «un’altro Solaro» di vent’anni antecedente a quello che tutti i cinofili italiani, bene o male, conoscono.
Questo è abbastanza sconvolgente ma non è nuovo alla prassi dell’Enci.
Spesso nel passato venivano effettuate stampe di monografie a tiratura ridottissima, in cui l’ente si proclamava «editore» ma non faceva nulla di quello che era obbligatorio per un editore – in primis – il deposito legale delle copie e la registrazione al Sistema Bibliotecario Nazionale.
Per cui molte «edizioni Enci», non solo sono difficili da reperire, ma anche solo il venire a conoscenza della loro esistenza risulta spesso un’impresa.
Mi ero imbattuto in un caso analogo alcune settimane prima con la ricerca di un commento allo standard del Maltese di Giuseppe Solaro, la cui «edizione Enci» ero riuscito ad appurare fosse esistita solo tramite l’indiretta pubblicità riportata da vecchi numeri di Rassegna Cinofila (l’organo ufficiale dell’Enci prima de «I Nostri Cani»).
Ora, in attesa di poter ricevere il promesso materiale dallo scopritore e, credo, unico possessore di questa rarità cinologica con il permesso dello stesso faccio conoscere il suo nome. Si tratta di [… omissis …] A questo «Indiana Jones» dell’archeologia cinofila un sentito ringraziamento per aver condiviso la magnifica scoperta.

 

Purtroppo alle richieste, dopo un iniziale dichiarazione di disponibiltà, non fu mai dato seguito, tanto che alcuni mesi dopo (in cui sollecitai più volte la mia richiesta) desistetti, anche se avevo già iniziato ad abbozzare un lavoro sulla «cinologia solariana» con l’intento di dimostrare l’evoluzione del pensiero dell’ex presidente dell’Enci e della FCI partendo dai verbali del Congresso di Monaco (1934), passando per le Lezioni (1938) e finendo con il Sunto (1955).

 

Poco tempo dopo, tramite i buoni auspici di una amica cinofila (ora pure veterinaria) mi misi in contatto con un signore che aveva ereditato buona parte dell’archivio del dr. Ridella nella speranza che tra la documentazione (che credo giaccia tutt’ora in una serie di scatoloni nella cantina del suo esercizio commerciale) si potesse trovare una copia delle famigerate «Lezioni». Anche qui seguirono una serie di reiterate richieste, ma non ne uscì niente.

 

Recentemente, grazie al Coronavirus (non tutti i mali vengono per nuocere) il possessore dell’unica (a mia conoscenza) copia delle Lezioni postò in Facebook il fatto di stare a rileggere, per passatempo, la copia delle sue Lezioni, dicendole (cosa vicino al vero) introvabili sul mercato.

 

Fu una replica a questo post che risolse finalmente la questione perché un’altro utente di Facebook postò come commento l’immagine della «sua» copia delle Lezioni, facendomi venire un certo qual «groppo» allo stomaco. Conoscevo chi aveva postato la replica e mai avrei immaginato che la soluzione fosse così a portata di mano. Lo contattai via messenger e quindi via e-mail. Mi rispose quasi subito e gli chiesi se mi poteva fornire copia delle sue «Lezioni». La risposta fu affermativa, immediata e cortese. Dopo alcuni giorni iniziò a mandarmi una scannerizzazione in alta definizione di tutte le pagine della pubblicazione, nonostante stesse vivendo in un periodo con problemi familiari non di poco conto.

 

Grazie a ciò ho ripreso in mano il mio vecchio progetto sull’evoluzione del pensiero solariano e nonostante tutte le difficoltà – prima fra tutte la lingua francese dei verbali originari del congresso di Monaco – credo che prima o poi riuscirò a portare a termine il lavoro – già iniziato e poi sospeso nel 2017 – e che il mio editore (di libri a stampa) si è già dichiarato entusiasta di voler pubblicare.

 

Per i problemi di lingua, potrò fare affidamento su una vecchia amica dei tempi del gruppo Usenet Idac (sembrano passate ormai ere geologiche da allora), allevatrice di cani e di doppia madrelingua – tra cui il francese – e che già nel 2017 si era dichiarata disponibile a darmi una mano.

 

Non mi resta che proseguire il lavoro, sperando di non schiattare prima per i malanni dell’età o per il Coronavirus. Fatemi gli auguri.

 

Nota: tutti i nomi dei partecipanti alla vicenda sono stati volutamente omessi. Ovviamente non mancherò di esternare adeguatamente la mia riconoscenza a chi mi ha aiutato e prestato collaborazione nella sezione «Ringraziamenti» del libro che sarà pubblicato.