Considerazioni di un autore

  31 maggio 2020

Alcune considerazioni
che parlano di cose ovvie,
ma che tanto ovvie non devono essere.

 

Ormai ho passato da un po’ la sessantina. Scrivo da alcuni decenni ma sempre più spesso mi sento fare le medesime domande: se vendo i miei libri, dove si possono trovare, se faccio sconti per acquisti multipli, come possono pagare, come possono farseli spedire, ecc.

 

Non ho ancora bene capito se è un fenomeno tutto italiano o no, ma sono sempre più meravigliato che la gente non riesca a distinguere un autore da un editore; non parliamo poi di un distributore da un rivenditore.

 

Presumo che il 90% degli italiani sia scolarizzato e qualche libro nella sua vita lo abbia tenuto tra le mani.

 

Chi chiederebbe a Umberto Eco – pace all’anima sua – che gli venda una copia de «Il nome della rosa»?

 

Eppure sempre più persone – spesso giovani – mi chiedono se possono comperare da me i libri che ho scritto e inesorabilmente devo precisare loro che io sono l’autore e per queste cose devono ovviamente rivolgersi a una libreria – fisica od online – oppure al servizio commerciale dell’editore.

 

Qualcuno ringrazia per la risposta, qualcun’altro senbra addirittura stizzito dal fatto che io non gli spedisca subito una copia di quello che cerca. Qualcuno piccato mi precisa: «Che lui paga, eh …»

 

A quanto pare precisare che non ho copie in vendita non è molto popolare come risposta.

 

Che devo fare? Mi sono fatto costruire un sito dove ci sono i miei libri e sulla scheda di ciascuno un link per l’acquisto. Che devo fare di più? Dovrò morire continuando a rispondere – fino alla nausea – a qualsiasi richiesta mi venga fatta, mantenendomi calmo per non apparire scortese?

 

Mah …